martedì 25 ottobre 2011

Vogue o non vogue?

Ok, lo so, leggendomi non avreste mai immaginato che io fossi una fanatica di Vogue.
E invece...sorpresa!
Ho sempre sbavato su quelle spettacolari copertine senza cedere alla tentazione dell'acquisto, fino a domenica.
Quando, grazie a TrenitaliaDiMerda, non ho più resistito e nella sala d'attesa di un tristissimo paesello di provincia ho dovuto compulsivamente acquistare una rivista. Anzi, LA rivista!
Sì, ho DOVUTO.
I libri che avevo nella borsa non hanno saputo fermarmi, l'ardore di avere quella spettacolare copertina patinata tutta per me è stato più forte anche della povertà.
Già perché costa comunque la bellezza di 5,00€, cosa che effettivamente per un nanosecondo mi ha fatta desistere, ma poi zac! ho notato che solo per questo mese c'era compreso nel prezzo anche Vogue Casa e quindi si trattava di un vero affare!
Quindi, io che sono la maga degli affari e degli acquisti molto convenienti, ho investito i miei soldi in carta.
Detto così non ha lo stesso effetto, lo so.
Ma la sensazione di strappare via il cellophane, di sfogliare le pagine e sentirmi una vera modaiola è stata assolutamente meglio di ogni aspettativa.

E poi in prima pagina c'è il mio stile per l'inverno: il Nomadic Look!
Cioè lo stile della profuga polacca. Eccoooooooomiiiiiiii!!!
Ok io non sono propriamente la modella super magra e super gnocca (ma anche super truccata) della foto, ma sono comunque una fanciulla nomade inside (e anche outside) quindi sono andata in sollucchero quando ho visto le proposte per la stagione fredda imminente!
Certo, io adatterò il tutto al low cost, ma nessun problema sarò estremamente cool e vogue comunque!

Ok, lo ammetto, c'è una motivazione dietro tutto ciò e non è che quando ero ragazzina disegnavo abiti e sognavo di diventare una super favolosa fashion designer/costumista teatrale.
Ero sinceramente convinta di farcela prima di scoprire che la mia vera vocazione era quella di diventare una super ricercatrice nel campo della storia dell'arte, e soprattutto prima di sapere quanto costano le accademie di moda. Diciamo che la questione venale ha battuto la passione 1-0.
Son una scemadellaminchia, lo so!
Perché se penso al mio futuro di certo avrei dovuto investire nella scuola di moda anziché nell'Università degli Studi di Torino che è palesemente andata nel culo.
Ma pazienza...ormai è fatta.

Dicevo, prima di divagare in maniera del tutto autocelebrativa, che la motivazione per cui ho fatto questo folle acquisto è che ho iniziato a smollare CV in giro per negozi, sperando che qualcuno si impietosisca e mi dia un lavoro non in nero, che magari mi riesca a far vedere anche qualche contributo. Non che io aneli alla pensione, giammai, ma così per tirarmela un po'! E poi ho detto vedere, non avere. Mi basta incontrarli per caso qualche volta sulle mie buste paga.

Quindi mi devo documentare, e allora ho stilato qualche regoletta per aggiornarmi:

- leggere riviste di moda, o meglio la Bibbia della Moda, Vogue appunto!
- guardare spasmodicamente Il Diavolo Veste Prada (ok, non è vero, questo è solo per piacere personale)
- fare un'ora al giorno di tour di negozi per vedere le novità e studiare come sono organizzati
- andarci possibilmente nelle ore di punta così da sviluppare quella simpatia da commessa tipica di H&M alle 18 del sabato pomeriggio
- truccarmi sempre quando vado a smollare il curriculum, così che notino che la fototessera è venuta male e non perché io sono cessa

Direi che basta, se riesco a fare tutto questo senza diventare più scema di quanto io sia già siamo a cavallo!
Intanto mi sono innamorata del rossetto Rouge d'Armani, scarlattissimo!
Magari il mese prossimo non compro Vogue e risparmio quei 5 pleuri per il rossetto eh, che dite?

venerdì 21 ottobre 2011

C'è una sexy casalinga in me...devo solo trovarla.


Ebbene sì, ieri era giovedì e come ogni giovedì mi è toccato un allegro colloquio con la mia prof. che tra l'altro ieri era anche super in forma e ha perfino usato il termine "stronzate" in mia presenza. 
Non parlando del mio lavoro, ovviamente. 
Parlando di quello di altra gente che le sta facendo perdere un sacco di tempo.
E' stato uno spasso.

Comunque, quando vado nel suo ufficio per un incontro programmato cerco sempre di svestire i panni della profuga polacca barbona che vive sotto il ponte Isabella, e di vestirmi da donnina adulta e professionale. 
Non sono ancora arrivata ai tacchi alti perché sono una bimba grande sì, ma non così tanto. 
E in più il mio sprezzo del pericolo è piuttosto limitato, e con i tomi con cui giro in università sono perennemente a rischio cedimento strutturale con conseguente fracasso di ossa. Immaginate una cosa che cammina tutta storta sotto il peso di tonnellate di carta, con annessi trampoli...insomma, un incrocio disneyano tra il Gobbo di Notre Dame e le sorelle Adelina e Guendalina Bla Bla, quelle del "sentitevi oche". 
Ecco, meglio evitare!

Comunque ieri ho optato per camicetta a body (uno strazio tremendo!) color carta da zucchero, gonna a tubino in cotone nera sopra al ginocchio (4,90€ da H&M, un affarone!!!) e golfino nero, collant e stivali. 
Un amore. Enzo&Carla sarebbero stati tanto fieri di me!!!
Sembravo Mercoledì Addams in pratica!
La mia prof ha comunque gradito, malgrado l'anello al naso e la pallina sulla lingua che insomma non sono proprio di suo gusto (ma spera di cambiarmi!), e così anche i miei vicini che hanno avuto l'onore di vedermi svolgere le mansioni casalinghe con lo stesso abbigliamento.

Ok lo so, per risultare secsi senza assomigliare a una quacchera che ha dimenticato la cuffietta a casa, avrei dovuto indossare tacchi alti, autoreggenti e varie ed eventuali che non conosco. 
Ma insomma, diciamo che anche così andava bene.
Ho fatto le pulizie vestita da donna. Di solito le faccio in tuta, o in pigiama. O in jeans. 
Ma mai vestita come se fossi stata di ritorno dall'ufficio, dopo una tragica giornata di lavoro. 
Mi sono sentita molto molto molto girl power! 
E poi ho fatto i muffin.

Ma la cosa strabiliante, rullo di tamburi, standing ovation, ecc., è che: 
ho fatto tutto ciò senza sporcarmi! 
Quindi la sera sono anche uscita con lo stesso abbigliamento, ma non ho comunque cuccato. 
Mi sa che è il mio mini-stacco di coscia  a crearmi problemi, mi penalizza la visibilità.

Devo assolutamente allenarmi, e googlare qualche rimedio della nonna per evitare il male ai piedi, solo nel Diavolo Veste Prada una torda che si veste come una maestra degli anni quaranta, riesce a trasformarsi in una patafregna da tacco 12. Le fanciulle normali come fanno? 
Posso nel caso avere anch'io una notte bollente col tizio del film? 
Secondo me è questo il vero segreto. 
Per dargli due botte (anche solo in testa) sopporterei anche le scarpe antinfortunistiche, figuriamoci una bella déc con taccazzo e plateau! 

mercoledì 12 ottobre 2011

C'è sempre un finocchietto selvatico nella nostra vita!

Dopo avervi raccontato della mia brillante avventura di oggi, mi concentro su quello che doveva essere l'effettivo argomento del mio post di oggi: il mio appuntamento di stasera.

Insomma, non è proprio un vero appuntamento, visto che il fanciullo in questione (o meglio i fanciulli! no no non pensate subito cose torbide, continuate a leggere) è il mio amichetto!
Polly Pocket, così dolcemente soprannominato ai tempi dell'asilo a causa della sua viscerale passione per gli omonimi giocattoli che io collezionavo e con cui tassativamente voleva sempre giocare a casa mia, è l'amico di più vecchia data che ho.
Compresi quelli immaginari.
Lui è arrivato prima dei peluches, quasi prima di mio padre in effetti, visto che eravamo amici di "pancia", cioè le nostre mamme erano amiche ed incinte insieme.
Lui è nato un paio di mesi dopo di me, con mia somma gioia anche perché gli ho sempre fatto pesare questa mia maggiore età nei suoi confronti. Ah la sudditanza psicologica...
Da piccino era bellissimo, non che ora sia brutto anzi è che non riesco più a guardarlo con gli occhi dell'aMMore,  biondo, occhi azzurissimi, naso perfetto. Era il mio principe azzurro.
Infatti abbiamo passato almeno sei carnevali a vestirci da principe e principessa, che fantasia!
Romantico, tenero, appassionato, ottimo ascoltatore (ero già saccente e logorroica da bambina), mi amava con quella dolcezza con cui si ama a tre anni.
Era una fonte costante di regali spaziali: Barbie da collezione, gioielli (veri!!! non di plastica), mazzi di fiori, cioccolatini... insomma era un inguaribile romantico. Un personaggio da romanzo d'appendice.
Lo amavo perdutamente, anche perché i suoi approcci sono sempre stati molto soft.
Mai baci estremi, sempre solo dolcissimi stampi labbra a labbra. Non credo che all'epoca sapesse come usare la lingua, non che io fossi particolarmente navigata eh.
Insomma è stato il mio primo amore, siamo stati insieme fino alla terza elementare. Coppia fissa, i belli della scuola, un po' tipo college americano, saremmo anche stati incoronati re e reginetta del ballo...
Se solo lui non avesse cambiato città quando quella troia di sua madre si è messa col vicino di casa, e, dettaglio trascurabile, lui non avesse anelato più di me alla corona da reginetta.

Ovviamente è gay.
In modo incontrovertibile tra l'altro, chi mai pensasse che si tratta solo di uno un po' metrosexual dovrebbe andare a fare una ceretta all'inguine in sua compagnia. Ma questa è un'altra storia.
Come le tappe da Dolce&Gabbana.
Meglio rimuoverle.

Comunque, nella sua carriera di finocchietto selvatico, ha giustamente collezionato una sfilza di fidanzati di ogni genere:
E' stato con uno chef cicciotto ma simpaticissimo.
Con un pianista nonché ballerino di latino-americano con un culo che parlava.
Con un emerito cazzone fotonico.
Insomma una sfilza che gareggia tranquillamente con la mia lista di ex disadattati.
Siamo sempre stati molto competitivi sotto questo aspetto.
E in genere me li ha sempre presentati tutti, quindi confesso che il conto un po' l'ho perso, diciamo dopo il quinto...

Stasera è la volta del nuovo amore. Col quale pare che dovrebbe anche iniziare una convivenza non fra molto, quindi vuole che io faccia le veci di suo padre e gli conceda la sua mano. Com'è old style.
Il problema è che poi mi tocca anche sempre revocare la mano appena l'emerito idiota di turno ne combina una...ma vabè, almeno lo vedo felice stavolta!
E infatti, rullo di tamburi, è talmente innamorato che sabato sera alla festa di compleanno a sorpresa per mia madre verrà accompagnato.
Non sto più nella pelle all'idea di vedere mio padre che dirà "incredibile, ne cambia più di te!"


Mani in alto, questa è una rapina. Sì ma altro che Banda Bassotti!

Ebbene sì, oggi ho assistito alla prima rapina della mia vita.
Sto bene, tutto ok, sono viva per raccontarlo e nemmeno sotto shock, insomma normale amministrazione per me, campionessa di cinismo!
Vi racconto come si è svolta la vicenda...

Dopo un'intensa giornata passata a rimettere a posto l'introduzione della mia tesi (che detto tra noi secondo me era perfetta così come l'avevo scritta, ma il boss ha deciso che non va bene, perché deve essere d'effetto, quindi riscriviamola, mahgaga9dhgdgddumpf - che sono improperi random- ) sono rientrati i miei coinquilini, sì la coppietta, che mi ha annunciato il loro programma di farsi una cenetta romantica senza la mascotte (cioè me medesima) tra le palle. Fuori, ovviamente.
Mi pare giusto, anche perché se ho ben capito dovrebbero avere qualcosa da festeggiare, quindi in teoria se io non mi aggrego è pure il caso.
Io ovviamente ho deciso di approfittarne per scofanarmi qualcosa di schifosetto che mi piace tanto, che faccia anche un po' menù ospedale, tipo il risotto con sottiletta e stracchino (siete pregati di non commentare in alcun modo le mie stravaganti abitudini alimentari dei momenti di solitudine, ho appena subito un trauma!) e ho realizzato che mi mancava praticamente tutta la materia prima.
Un genio proprio!
La prossima volta che alle 20.00 mi vengono le voglie pur non essendo incinta, mi auto randello sulle gengive...

Esco tipo in tuta, senza un filo di trucco, senza cellulare, insomma una profuga polacca, e mi dirigo a passo sveltissimo verso il mio fidatissimo A&O, supermercatucolo di quartiere a cui sono molto affezionata (anche perché è l'unico che sta aperto fino alle 20.30).
Mentre mi avvicino noto un personaggio, scambiato per un disadattato di proporzioni atomiche, che indossa felpa con cappuccio e occhiali da sole da diva.
Alle 20.00.
Ovviamente ho pensato che fosse un povero pirla fotonico.

Prendo ciò di cui ho bisogno, mi metto in coda alla casa e improvvisamente, ma proprio all'improvviso eh, vedo entrare il disadattato che si dirige con decisione alla cassa e ravana nel tascone della felpa.
Il mio primo pensiero è stato "oddio, è un pervertito", poi ha tirato fuori una pistola di plastica e l'ha iniziata a puntare contro la cassiera intimando timidamente "fermi tutti, questa è una rapina, dammi tutti i soldi delle casse".
Io stavo per rispondere che secondo me la pistola era un giocattolo, ma mi sono resa conto del panico generalizzato nei miei pressi e quindi ho evitato di fare la cinica come al solito e ho semplicemente messo il portafogli nella tracolla...così tanto per farlo penare nel caso avesse voluto anche i miei miseri 10€.

Lui, che a dir tanto avrà avuto 18 anni, era più agitato di tutti noi messi insieme e appena ha agguantato il malloppo delle due casse si è dato alla fuga alla velocità della luce.
Mi stava partendo un applauso per la geniale interpretazione, pensando alla candid camera più riuscita degli ultimi anni, quando la cassiera è collassata a terra e ho capito che non era stato un momento di intrattenimento per invogliare gli ultimi clienti a lasciarli chiudere...

Il fatto è che non mi sono minimamente agitata, l'unica cosa a cui stavo pensando era che se mi si fosse avvicinato per fregarmi i miei spiccioli avrei messo in atto le mie tattiche di autodifesa.
La nota positiva è questa: ho scoperto di non essere umana, ora devo solo scoprire a quale strana specie aliena appartengo perché è evidente che le mie reazioni non sono affatto normali.

Mentre ci penso con calma mi scofano il risotto!