giovedì 24 novembre 2011

Confessioni di una mente pericolosissima!

Volevo parlarvi delle nozze di Bree e dell'incontro con Astolfa, ma non me la sento, sto ancora cercando di metabolizzare la portata dell'evento, quindi ci vorrà ancora qualche giorno per il resoconto completo della serata! Ma arriverà, promesso.

In compenso ieri sera ho fatto una cosa che non si dovrebbe mai fare quando si è in sublimazione emotiva: vedere un film dove ci sono un numero n che tende a infinito di strafighi su cui sbavare e con cui fantasticare un futuro tutto rosa e pieno di gioia e aMMMore.
Sì, sono andata a vedere Breaking Dawn. Come avete fatto a sgamarmi così in fretta?
Purtroppo lo confesso, sono una vera appassionata dei romanzi della Meyer e quindi ho visto anche i vari film, più per affezione verso i personaggi (ehm attori ok) che per l'effettiva riuscita della traslitterazione su pellicola.
Però non resisto. Lo so che è una cagata pazzesca, che il film non ha nulla a che vedere col libro, che quella che fa Bella è pessima e monoespressiva e che sembra abbia appena staccato la testa a un pipistrello come Ozzy Osbourne, tanto è disgustata dalla vita: ma io almeno una tantum ho bisogno di sognare.
Chiariamo una cosa: non si deve sapere.
Rientra perfettamente nel mio profilo: se qualcuno di Criminal Minds (per esempio Reed, se posso esprimere una preferenza) dovesse conversare con me per capire quali psicosi colleziono come le figurine panini, noterebbe una serie di banalità al limite della presa per i fondelli. Sono prevedibilmente una che fa la dura.
E quindi fingo categoricamente di non apprezzare affatto quel genere di romanticherie, quando invece certe cose mi mandano in sollucchero.

Appurato ciò e fatta la mia confessione, indosso il mio cilicio e parlo del film.

Le cose essenziali vanno bene: la trama è come sempre un po' taglia e cuci, ma comunque fedele al libro, i personaggi nuovi (i vampiri delle nozze) ben azzeccati, ecc. ma...ovviamente ci sono alcuni ma:


  • quella granculo* di Bella: solo io la trovo monoespressiva ed insopportabile con quella faccia da "sto per vomitare" perenne con cui va in giro per tutto il film? Ok quando non sta bene, ma santi numi, non mentre ti stai sposando! Lei è sempre più bocciata. Poi quando sembra appena uscita da un campo di concentramento....signore pietà, che senso. 
  • il sesso: non ci siamo proprio. Io e un trialiardo di lettrici (se contiamo anche quelle provenienti da pianeti esterni al sistema solare, che ci sono, io lo so) siamo qui in attesa, dopo aver immaginato la scena mille e mille volte, di sapere come va a finire, che succede, ecc. e niente??? Non ci hanno fatto vedere manco una chiappa di Edward. Quel suo culetto di marmo sberluccicante. No. Niente. In compenso quella torda di Bella era perennemente in babydoll. Ma dico io: chissenefrega! Io pago il biglietto per vedere lui, mica lei che è pure secca e impiccata da far spavento!
  • le battute tra Jacob e Rosalie: le hanno completamente eliminate. Ok che la verve di Taylor Mihannomessoglisteroidianchenell'aspirina Coso non si avvicina decisamente al comico: ma cacchio! Io mi ero fatta grassissime risate leggendo il libro e invece niente...che tristezza....
Oh quanto sono critica! 
Ecco. Non sono soddisfatta, però ci sono stati anche alcuni fattori positivi ovviamente, tipo che Edward è sempre un bel vedere, e quando fa l'incazzato è assolutamente da sbattere contro il primo muro. Che il Taylor Nananna sopracitato è comunque un bello spettacolo, anche perché si spoglia e ha una concentrazione di muscoli che io non ho mai visto in nessuno qui in giro.
Ripeto: prossimamente scriverò dagli USA, la fauna locale americana ha bisogno di me. 
Certo. 

Insomma, il film va abbastanza bene. Ovviamente potevo spendere meglio i miei soldi? 
Sì. 
Potevo fare qualcosa di più interessante, che ne so leggere? 
Sì.
Potevo sbavare in egual misura uscendo con i miei amici? 
Assolutamente NO. 
Quindi i precedenti sì vengono annullati! 


*qui granculo è inteso non come complimento alle sue chiappette ossute al limite del dramma, ma alla fortuna che ha un essere così insignificante di diventare l'amore della vita di un vampiro centenario, atomicamente bello e gentleman come Edward! Cito ovviamente da Pretty Woman. 

lunedì 21 novembre 2011

Amore, litigi e blocco del traffico

Come sapete questo week end l'ho trascorso a Milano dalla mia amica Ladybug: abbiamo festeggiato vari eventi epocali, come il compleanno di LordBug, di Turlinda, il raffreddore della Regina Madre, il mio nuovo super fighissimo lavoro, la conoscenza di Astolfa che ha finalmente scelto il vestito (ma questo merita un post a parte!!!), varie&eventuali, un week end denso di emozioni insomma! Olè!

La vera svolta però è stata il blocco del traffico.
Oh sì, perché ho preso finalmente i mezzi pubblici milanesi. Non la metro, che quella mi capita più spesso di frequentarla e non mi ha mai scatenato alcun momento di ludibrio. No.
Il tram!
Io adoro i tram, qui a Torino ce ne sono a bizzeffe e io li prendo appena posso, anche solo per fare una fermata, è proprio il momento di catarsi che mi procura essere su un mezzo così vecchio stile. Una figata.
Sono un po' deviata mentalmente lo so.
Non è il caso di rimarcare il concetto.

Dicevamo dei tram milanesi. Un'esperienza meravigliosa, quasi come se mi avessero portata a fare shopping selvaggio tutto pagato da qualcuno di molto ricco, o a EuroDisney. Sì vorrei tantissimo andare a EuroDisney!
Vabè, non divaghiamo.

Ieri i mezzi erano saturi di persone ovviamente: andando da casa di LadyBug a casa di sua madre, la cara Turlinda, abbiamo fatto una simpaticissima conoscenza: un ominide che ha passato il tempo ad ascoltare le nostre conversazioni e a riderne di gusto.
Ecco, se voi vedeste il trio Regina delle Nevi, LadyBug e LordBug in azione capireste perché il tizio non poteva starci lontani: siamo esilaranti, irresistibili, un vero e proprio trio comico. Infatti questo tizio non riusciva proprio a trattenere lo sghignazzamento! Un successone! Ho deciso di riproporre il siparietto qualche volta, così per allietare i milanesi con il mio straordinario sens of iumor torinese. Vedremo se finalmente mi mandano a Zelig!

Il ritorno però è stato il vero momento catartico della giornata: di quelli che ricorderai per tutta la vita, e anche con sommo godimento. No, non ho incontrato Chris Evans sul tram a Milano. Magari. Ovviamente nel caso non sarei qui a scrivere: sarei o in carcere accusata di tentata violenza sessuale, o con lui (se mi va bene, insomma dovrei avere Giove che mi rende felice, non che mi si infila dolorosamente lì dove non batte il sole) a sollazzarmi tra le lenzuola. Ok, siamo realisti: sarei in carcere. Senza alcun dubbio.

(scusate oggi la mia mente è più disordinata del solito, troppe divagazioni!)

Sul tram abbiamo incontrato una coppietta che litigava.
Entrambi studenti fuori sede, a giudicare dalle cadenze non proprio milanesi, di ritorno da un qualche giretto in centro: lei piccola, biondina, minuta, chiamata Giulietta (ma non come quella di Shakesperare, ma come se fosse stata una bambina di 3 anni), lui un misto tra Raffaele Sollecito (quello del delitto di Meredith) e Alberto Stasi (quello di Garlasco) - due personaggi ben poco rassicuranti!
Eccovi la scena (il linguaggio da cronaca è funzionale all'immedesimazione ovviamente)!
La lite esplode dal nulla, con lei che si alza stizzita, lui che la insegue sul tram affollato e indifferente al fatto che oltre a lui ci siano circa altre 3000 persone, inizia a dirle di calmarsi che l'sms di Ingrid era solo un messaggio di auguri a cui lui aveva risposto per educazione, che non doveva essere gelosa, e che doveva fare la grande. La grande detto come "bimba grande". Certo, peccato che lui la chiamasse Giulietta come se fosse stata la sua bimba che aveva appena combinato un pasticcio, tipo averla fatta fuori dal vasino.
Un misto di condiscendenza snervante, e di lezioncina for dammiiis. Terribile.
Ovviamente tutto dietro di noi, quindi immaginate le risate impossibili da trattenere.
La cosa si è conclusa in modo drammatico: lei era offesissima, nonché una grandissima straccia maroni pure un po' paranoica (io l'avrei soppressa all'istante), lui era evidentemente in torto per qualcosa. Diciamo che la combo non era vincente. Purtroppo sono scesi prima di noi, quindi non abbiamo potuto capire chi è Ingrid, come mai lui abbia cancellato un sms a suo dire innocente, e come Giulietta abbia deciso di concludere il pomeriggio.

Noi ovviamente abbiamo passato il restante quarto d'ora a fare congetture sulla situazione.
Conclusioni: Ingrid è una studentessa Erasmus svedese con cui lui ha avuto una bollente liason, che lo ha mollato perché ovviamente è una gnocca atomica mentre lui era un po' sfighescion, e quindi lui ripiega su Giulietta che invece è paranoica ossessiva, nonché gelosissima in perfetto stile donna media italiana, di quelle che controllano il cellulare appunto. Ma lui è colpevole, senza possibilità di appello, ovviamente.

Chissà se oggi sono ancora insieme, se Ingrid è davvero una strafiga o se invece è un comodino di 1x1 m, se lui è davvero un mix tra due potenziali assassini e ha fatto fuori Giulietta, e se Giulietta ha tirato fuori un po' di palle e l'ha mandato a cagare.
Quindi Giulietta, se ci sei batti un colpo. E tienimi aggiornata, che le sop operas mi sono sempre piaciute un sacco!

venerdì 18 novembre 2011

Lavori in corso. Stiamo sublimando per voi!

Sì sì, avete letto benissimo.
Sono di nuovo in fase di sublimazione emotiva.
Ne alterno 4 l'anno, una a stagione, in genere...ed è giunto il momento di quella autunnale!
Anche perché se aspettavo ancora un po' me ne si appiccicavano due in un colpo solo, cosa alquanto sgradevole.

Lo so, vi state chiedendo in cosa consista questa sublimazione emotiva.
Semplicissimo: sapete che ormai da un anno sono single e felice (ehm), sapete anche che ogni tanto mi faccio del male e mi impelago in situazioni drammatiche con psicopatici decerebrati, ma soprattutto sapete che sono innamorata dell'amore ma un po' meno del genere maschile.
Benissimo: secondo voi un simile genio del male (parlo di me ovviamente) come fa a sublimare un eccesso di emotività? Semplice, si fa film di proporzioni gigantesche su personaggi dell'industria cinematografica.

Non sto scherzando, è una settimana che non dormo come se fossi preda di una botta di caffeina, o meglio di un amore travolgente. Mangio poco e sono un po' stralunata.
No non ho conosciuto nessuno.
No bis, niente sindrome premestruale.

In compenso ho messo in fila 3 innamoramenti nell'arco di un paio di settimane, sì per 3 attori diversi!
No nessun uomo reale, davvero! Lo so, lo so, tutto fa pensare a una cotta, ma si tratta senza dubbio della mia ennesima crisi sublimatrice.
Al momento quindi - dato che la fantasia non mi manca, e segretamente sono sempre stata un po' perversa - ho 3 fidanzati:

  • Alex O'Laughlin (chiedo scusa a Margherita Dolcevita per l'intromissione nel loro ménage, ma garantisco che è una cosa temporanea) visto in Moonlight (serie poi cancellata, in cui lui fa il vampiro super figo sexy e gentleman);
  • Nick Zano, che interpreta l'artista squattrinato super figo che fa innamorare una delle protagoniste della spassosissima serie "2 Broke Girls" (che consiglio vivamente!)
  • Chris Evans. Sì di nuovo. Mi aveva già mandato in pappa il cervello a luglio dopo la visione di Capitan America, e adesso ci risiamo. Ho visto l'altra notte un filmetto scemo con un titolo da porno (Sex List, che però è l'ennesima orrenda traslitterazione dall'originale), ecco, lui è sempre mezzo nudo, o completamente nudo. Comunque nudo. Lo amo. Amo quei muscoli, quella faccia da cretino. Amo l'idea di passare una notte con lui e svegliarmi la mattina da sola perché lui è così entra ed esce dalla finestra perché non vuole una relazione stabile. 
Ecco, in genere noi 4 ci divertiamo moltissimo. Nella mia mente e nelle mie avventure oniriche facciamo tantissime cose stupende (ma mai sesso - sob - quando sublimo quello non accade mai) e loro non sono gelosi, quindi siamo una specie di famiglia mormone perfetta, ma al contrario. Io sono l'uomo, loro le mogli legittimate dalla comunità. 
Ok questo non è bello: me li sto immaginando con la cuffietta a zappare un campo, mentre io porto foltissima barba ricciuta e un cappello alla Lincoln. Starei benissimo vestita così comunque! 
Vi prego non chiamate la neuro, è tutto a posto, un paio di giorni in compagnia di Bree e Astolfa e vedete come mi passa la voglia di amore! 

N.B. In realtà un uomo mi è stato presentato. I miei coinquilini sostengono che sia un tipo perfetto per me. Io sono un po' meno convinta sinceramente, anche perché coltivo la segreta convinzione che sia un po' gay...
O comunque parecchio effeminato, stile metrosexual effect. E a noi non piacciono i maschietti che si mettono più crema idratante di noi, o che dobbiamo aspettare 6 ore perché "non hanno niente da mettersi", giusto? 
Giusto.  

sabato 12 novembre 2011

Colloqui sì, colloqui no

Oggi ho fatto il mio primo colloquio di lavoro.
E non per un lavoro del cavolo, ma per un lavoro di tutto rispetto: come venditrice in una casa d'aste/negozio di antiquariato che si occupa soprattutto di numismatica e filatelia (è meno figo di quanto sembra comunque).
Un posto molto cool per collezionisti molto old. Anagraficamente.
Ma strapagato!
Davvero!

Sì, era il primo colloquio. Gli altri erano sempre stati dei pro forma, quindi nulla che mi facesse davvero aggrovigliare le budella. Anzi. Mi si sono aggrovigliate sì, ma dopo.
Stavolta invece tutta un'altra storia.
Quando il tizio (alias Direttore della filiale di Torino) mi ha chiamata sono andata nel panico: la prima domanda è stata fatta a mia madre "cosa mi metto?", lei che non aveva ben capito di quale luogo stessimo parlando, mi ha detto "ma vestiti normale, tanto sei sempre bellissima amore mio".
Sì certo.
E' ovvio che è da tempo che non vede un mio post sbronza.

C'è stata quindi una sessione molto intensiva di shopping che si è conclusa in maniera molto positiva per me, un po' meno per le tasche di mammà che ci ha tenuto moltissimo a foraggiare il mio guardaroba in questo caso. Roba mai vista prima!
Ho capito come funziona: se devo comprarmi cose da bambina grande spende volentieri, se invece devo comprarmi i vestiti da alternative-indie-storicadell'artepovera non ci pensa manco morta.
Quindi devo diventare una bimba grande? Mah, vedremo.
Comunque dopo il dramma dell'abbigliamento è stata la volta del curriculum.
Sì perché il mio faceva un po' cagare, quindi ho ricorso all'altra donna della mia vita, la mia seconda fatina magica, Ladybug ovviamente!
La poverina si è sorbita una serata su gmail di smarronamento e di letture e riletture del mio curriculum, finché abbiamo raggiunto la pace dei sensi con la versione perfetta.

A questo punto mancava solo il colloquio.
Se tralasciamo il fatto che ero in ansia da due giorni, che stanotte l'ho passata a letto con gli occhi sbarrati tipo un'upupa sotto cocaina e che stamattina avevo delle nausee un po' losche che per un nanosecondo mi hanno fatto credere nell'esistenza dello spirito santo, direi che è andato bene tutto sommato, anche se la mia concorrente è una tizia bionda, appariscente e un po' vamp che secondo me potrebbe anche fregarmi il lavoro da sotto il naso. Diciamo che non è mai stata un genio, cosa di cui spero si siano accorti
(è una mia conoscenza dell'università, soprannominata Fata Turchina da un mio amico che la amava perdutamente, diciamo che appunto non è furba, ma è un bel tipo).

Martedì mi faranno sapere, io confido molto nel fatto che per una volta mi dica culo che diamine!
Se volete accendere un cero, accodatevi a mia nonna.

PS. Tra l'altro oggi ho scoperto che la madama dei lavori sottopagati, sì la moglie del calciatore che fa beneficenza, non ha trovato nessuna anima buona che si occupi quasi gratis dei suoi 3 pargoli, e chi ha deciso di ricontattare? Me ovviamente. Attendiamo anche questa va, che ci sarà da ridere!

venerdì 11 novembre 2011

C'è call center e call center

No no, non mi sono ancora lanciata a cercare lavoro nei call center presa dalla disperazione, ma in questi due giorni ci ho avuto parecchio a che fare e quindi mi sono un po' spazientita, as usual.
Non so se a voi capita mai, ma in genere quando ti mettono in attesa per ventordici ore io sbarello, anche perché le musichette che usano come jingle non sono mai molto carine e ti fanno anche roteare i maroni sensibilmente dopo che ascolti sempre i soliti ritornelli.
Un po' come quando chiamo mia madre in ufficio, se mi mettono in attesa perché lei sta vagando come un'anima in pena, in genere c'è Fever in sottofondo. Bellissima canzone, peccato che mia mamma lavori per l'azienda da almeno 15 anni e la musichetta sia sempre la stessa. Sì, da 15 anni.
Uno strazio per le mie orecchie.

Comunque parlavo di call center.
Una bella schifezza: in genere uno perde ore ed ore per poi sentirsi dire "non ne ho idea! non doveva chiamare qui! aspetti che le passo il collega che se ne occupa! unaserieatomicadiminchiateacaso".
Ecco, quando devo mettermi in contatto con questi ectoplasmi dell'etere, io vado in crisi.
Quindi in genere cerco di risolvere in questo modo:
- quando chiamano loro mi fingo straniera (la migliore è la scusa della donna delle pulizie), o dico di essere la figlia e i miei sono in vacanza e non so quando torneranno, anzi non so se torneranno perché mi hanno abbandonata dato che ho problemi di droga *sig sob* (si a volte abbozzo un singhiozzo di dolore). Se invece chiamano per propormi un'abbonamento a una rivista del gruppo Mondadori dico esplicitamente che a me Berlusconi sta sulla minchia e quindi mi danno della sporca comunista e buttano giù.
- non faccio acquisti online, così mi evito lo sbatti della postapay, visto che non sono ancora abbastanza grande per avere una vera carta di credito (non anagraficamente eh, ma a livello di mani bucate) e di eventuali casini con gli ordini, cosa che immancabilmente mi capita quando compro via internet.

Solo che questa volta non è stato possibile: ho dovuto ahimé per forza comprare i regali di compleanno rispettivamente per LordBug e Turlinda, ovvero compagno e mamma della mia amica Ladybug.
E ho dovuto fare in fretta, e trovare degli sconti, visto che sono di nuovo una specie di piccola fiammiferaia  meno triste, ma parimenti stracciona.
Quindi la mia mente geniale cosa mi propone? Internet.
Eccerto, perché non potevo attendere di andare in negozio giusto? No!
Sia mai...perché se il regalo di LordBug dovrebbe essere più semplice, quello di Turlinda mi ha scatenato davvero crisi mistiche quando l'ho cercato, e quindi la granderetemondiale era l'idea vincente.

La piccolascemadellaminchia che è in me fa l'ordine, compila tutto e paga.
Alt. Arriva una drammatica mail che mi dice che la postapay non copre la cifra. Porca mignotta.
Quindi che faccio? vado sul sito di PosteMerdaItaliane (immaginate la canzoncina degli spot) e sbadabam: non posso accedere. Perché?
Perchéééééééééééééééééé?
E che minchia ne so?
Chiamo il call center, mi mettono in attesa, e 1 ora e 30 minuti dopo sono ancora lì.
Non sto scherzando, e nessuno sembra intenzionato a rispondere. Avessi dovuto comunicare un disastro nucleare alle poste (bè si sa mai), o meglio una bomba chimica/batteriologica pericolosissima (e qui le probabilità aumentano, basterebbe che qualcuno per errore spedisse un calzino di mio fratello) saremmo già tutti morti.

Fino a stamattina il nulla, dopodiché surpiseeeeeeeee, senza che io abbia fatto qualcosa riesco ad accedere.
Yuhuhuhu! Strepiti e giubilo!
Ovviamente scopro che il credito non era sufficiente. Allora che faccio? Prendo l'altra postapay (si ne ho 2, e su una ci sono sempre almeno 50€) e dadadadan cambio i dati dell'ordine.
Ma nulla si muove finché la vostra paladina della demenza senile precoce (io) che fa?
Chiama il call center del sito.
Ero già pronta ad autofustigarmi con la batteria del pc, quando l'adorabile signorina all'altro capo del telefono mi ha risolto tutto in un nanosecondo. Durata totale della chiamata: 2minutie45secondi. Sì. Davvero.

Ora attendo il corriere. E spero si muova perché il prossimo week end devo andare a Milano che se tutto va bene ci saranno anche Bree e futura consorte. E io devo fare Babbo Natale!

sabato 5 novembre 2011

Di lavori sottopagati, oroscopi fuffa e beneficenza!

Come ben sapete sono alla perenne ricerca di un lavoro che mi consenta di continuare a studiare, ma al contempo di non chiedere l'elemosina ai miei, e soprattutto di non dormire sotto i ponti.
Ok che Torino ne ha a iosa, ma comunque sono poco confortevoli, soprattutto quando il clima non collabora.
Tipo in questo periodo dell'anno. Cioè salvo i mesi estivi. Ecco.

Qualche giorno fa una mia amica mi ha fatto sapere che la sua vicina di casa, moglie di un calciatore di serie B (quindi se siete svegli come ben so, capirete di che squadra si tratta), ha bisogno di una babysitter per i suoi 3 pargoli, di 5, 2 e quasi 1 anno.
Apparentemente la cosa sembrava interessante: tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato (compreso) dalle 15 alle 20, quindi 5 ore al giorno, e due sere/notti a settimana (insomma: una notte completa e una sera almeno fino all'1).
Sinceramente quando la cosa mi è stata proposta ho pensato:
- sono 3 bambini, pure piccoli
- è moglie di un calciatore (tra l'altro pure un gran figo!)
- sono parecchie ore

Risultato: pagherà bene!
Dadadadan!

Stamattina la contatto e mi dice che lei farebbe un forfait  per la modica cifra di: 600€ al mese.
Ovvero circa 3€ l'ora, considerando indicativamente di lavorare sulle 50 ore settimanali (viste le notti).
Ora: io mi chiedo come sia possibile, visto che la signora non fa una beneamata minchia tutto il dì, la mattina ha la donna di servizio, ecc. Capisco che il parrucchiere, l'estetista e la beneficenza siano attività impegnative, ma insomma direi che tra trucco/parrucco e restauro non dovrebbe perdere più di 3-4 ore a settimana considerando che è comunque ancora in buono stato.
Ok, la beneficenza è più impegnativa.
Ma tutti ne facciamo un po', nel mio piccolo io sono sempre lanciatissima nella beneficenza: ogni tanto esco con un povero cretino e voilà mi sono anche tolta il problema del volontariato.

Sono profondamente sconvolta. E sì che il mio oroscopo per questa settimana sembrava una vera figata.
Mi sa che manco l'astrologia mi vuole bene ormai.
Forse devo sfruttare il suggerimento e usare la botta di culo per il parcheggio.
Peccato essere senza macchina.

venerdì 4 novembre 2011

Potrei tranquillamente fare la novella Littizzetto!

Del resto sono anch'io torinese, non ho quell'accento marcato e quella vocina che ti da un po' in testa, ma solo perché sto attenta alle vocali larghe e fumo come la ciminiera di una centrale nucleare.
Ma son dettagli dai.

Ebbene sì, pare che la mia nuova passione sia la comicità.
Non nel senso che ho deciso di guardare spettacoli di comici&so on, no no.
Ho intenzione di sfruttare la mia straordinaria verve comica che ormai tutti stanno notando facendone un mestiere. Potrei scrivere un libro, ad esempio.
O anche no, e potrei continuare a sparare le mie atomiche cagate in giro come sempre, solo per i miei fan più accaniti insomma, senza svendermi nel mondo dello star system.
Certo, è un'ipotesi. Ma anche l'altra non è male.

Mia madre aveva notato questa mia capacità già in tenera età, ma pare che crescendo e aumentando anche la spietata ironia, ormai io abbia raggiunto vette immense.
La mia coinquilina mi ha richiesto espressamente di presenziare alla cena coi suoi chez nous, per divertirli, e devo dire che i signori genitors sono usciti entusiasti dicendo che dovremmo vederci più spesso perché sono una valida alternativa agli addominali.
Un successone! E non avevo preparato nulla eh, mi escono così.

E poi la mia fan numero uno è sempre Ladybug, che in genere si sente le peggio cose che la mia piccola mente bacata riesce a produrre su pressoché tutto e tutti. Sì, perché io sono una vera criticona. Quindi come potrete benissimo immaginare in genere trovo sempre qualcosa su cui fare della facilissima ironia. E' che la mia candida immagine di bambinetta dell'asilo riesce a far risultare il tutto incredibilmente spassoso!
Pare.
Giusto poco fa, in una favolosa chattata su Gmail in cui analizziamo ogni aspetto delle nostre vite, è saltato fuori che qualche settimana fa è stata contattata dal CazzoneAvariato#1, ovvero un suo ex che definire cretino è un complimento.
Il rapporto che all'epoca avevo instaurato con questo scemodellaminchia non è nemmeno lontanamente decente, lo odiavo, punto, quindi era sempre vittima delle mie simpatiche battutone. Cosa che ovviamente mi rendeva sensazionale anche ai suoi occhi. Come no. Ci odiavamo nemmeno tanto cordialmente.
Vabè, ho sempre vissuto benissimo anche senza la sua amicizia.

Dicevo che si è fatto vivo. Dico io, dopo tutto il bordello che ha combinato, dopo tutto lo scartavetramento di palle, ecc. si fa sentire per tastare il terreno, e vabè. Sei un povero scemo, che ci possiamo fare? Sappiamo che hai un encefalo ridotto in pulviscolo, ottimo. Quindi potevo anche non dire nulla a riguardo.
Ma invece arriva la cosa che mi ha fatta sbiellare e ha dato il via ad un insano stream of consciousness degno dell'alter ego comico di Joyce.
Il CA#1 alla bellezza di quasi 40 anni (sì avete letto bene!!! 40) ha scoperto i bonghi.
No, non le bonghe, quelle che si fumano. I bonghi, quelli che si suonano.
Ok, lui non è alto, bello, col fascino dell'alternativo. E soprattutto non era il figo del liceo che si vestiva come uno scappato di casa per il quale avevo una cotta della madonna a 16 anni.
E' il mio acerrimo nemico, che tra l'altro per assecondare questa sua nuova passione ha deciso di recarsi in Africa probabilmente per contrarre strane malattie, per fare un safari e per frequentare un corso di aggiornamento in bongologia. Ripeto: niente roba che si fuma!
Quindi per me è ridicolo.
Adesso ardo di desiderio per sapere dove andrà, chissà che sia proprio il favoloso Malawi, dove la guerra civile imperversa, i turisti stranieri sono preda facile e dove i colpi d'arma da fuoco sono liberi di sibilare nell'aria afosa proprio ad altezza uomo.
Così eh, per simpatia, secondo me si divertirebbe tantissimo.
E poi del resto una tale passione deve essere sublimata con un po' di sofferenza, quindi un bel colpo nella zona X potrebbe donargli un po' di ispirazione, e perché no anche un nuovo sound.
Possibilmente con l'accompagnamento di un bel coro di voci bianche, per intonarsi al bonghista!

martedì 25 ottobre 2011

Vogue o non vogue?

Ok, lo so, leggendomi non avreste mai immaginato che io fossi una fanatica di Vogue.
E invece...sorpresa!
Ho sempre sbavato su quelle spettacolari copertine senza cedere alla tentazione dell'acquisto, fino a domenica.
Quando, grazie a TrenitaliaDiMerda, non ho più resistito e nella sala d'attesa di un tristissimo paesello di provincia ho dovuto compulsivamente acquistare una rivista. Anzi, LA rivista!
Sì, ho DOVUTO.
I libri che avevo nella borsa non hanno saputo fermarmi, l'ardore di avere quella spettacolare copertina patinata tutta per me è stato più forte anche della povertà.
Già perché costa comunque la bellezza di 5,00€, cosa che effettivamente per un nanosecondo mi ha fatta desistere, ma poi zac! ho notato che solo per questo mese c'era compreso nel prezzo anche Vogue Casa e quindi si trattava di un vero affare!
Quindi, io che sono la maga degli affari e degli acquisti molto convenienti, ho investito i miei soldi in carta.
Detto così non ha lo stesso effetto, lo so.
Ma la sensazione di strappare via il cellophane, di sfogliare le pagine e sentirmi una vera modaiola è stata assolutamente meglio di ogni aspettativa.

E poi in prima pagina c'è il mio stile per l'inverno: il Nomadic Look!
Cioè lo stile della profuga polacca. Eccoooooooomiiiiiiii!!!
Ok io non sono propriamente la modella super magra e super gnocca (ma anche super truccata) della foto, ma sono comunque una fanciulla nomade inside (e anche outside) quindi sono andata in sollucchero quando ho visto le proposte per la stagione fredda imminente!
Certo, io adatterò il tutto al low cost, ma nessun problema sarò estremamente cool e vogue comunque!

Ok, lo ammetto, c'è una motivazione dietro tutto ciò e non è che quando ero ragazzina disegnavo abiti e sognavo di diventare una super favolosa fashion designer/costumista teatrale.
Ero sinceramente convinta di farcela prima di scoprire che la mia vera vocazione era quella di diventare una super ricercatrice nel campo della storia dell'arte, e soprattutto prima di sapere quanto costano le accademie di moda. Diciamo che la questione venale ha battuto la passione 1-0.
Son una scemadellaminchia, lo so!
Perché se penso al mio futuro di certo avrei dovuto investire nella scuola di moda anziché nell'Università degli Studi di Torino che è palesemente andata nel culo.
Ma pazienza...ormai è fatta.

Dicevo, prima di divagare in maniera del tutto autocelebrativa, che la motivazione per cui ho fatto questo folle acquisto è che ho iniziato a smollare CV in giro per negozi, sperando che qualcuno si impietosisca e mi dia un lavoro non in nero, che magari mi riesca a far vedere anche qualche contributo. Non che io aneli alla pensione, giammai, ma così per tirarmela un po'! E poi ho detto vedere, non avere. Mi basta incontrarli per caso qualche volta sulle mie buste paga.

Quindi mi devo documentare, e allora ho stilato qualche regoletta per aggiornarmi:

- leggere riviste di moda, o meglio la Bibbia della Moda, Vogue appunto!
- guardare spasmodicamente Il Diavolo Veste Prada (ok, non è vero, questo è solo per piacere personale)
- fare un'ora al giorno di tour di negozi per vedere le novità e studiare come sono organizzati
- andarci possibilmente nelle ore di punta così da sviluppare quella simpatia da commessa tipica di H&M alle 18 del sabato pomeriggio
- truccarmi sempre quando vado a smollare il curriculum, così che notino che la fototessera è venuta male e non perché io sono cessa

Direi che basta, se riesco a fare tutto questo senza diventare più scema di quanto io sia già siamo a cavallo!
Intanto mi sono innamorata del rossetto Rouge d'Armani, scarlattissimo!
Magari il mese prossimo non compro Vogue e risparmio quei 5 pleuri per il rossetto eh, che dite?

venerdì 21 ottobre 2011

C'è una sexy casalinga in me...devo solo trovarla.


Ebbene sì, ieri era giovedì e come ogni giovedì mi è toccato un allegro colloquio con la mia prof. che tra l'altro ieri era anche super in forma e ha perfino usato il termine "stronzate" in mia presenza. 
Non parlando del mio lavoro, ovviamente. 
Parlando di quello di altra gente che le sta facendo perdere un sacco di tempo.
E' stato uno spasso.

Comunque, quando vado nel suo ufficio per un incontro programmato cerco sempre di svestire i panni della profuga polacca barbona che vive sotto il ponte Isabella, e di vestirmi da donnina adulta e professionale. 
Non sono ancora arrivata ai tacchi alti perché sono una bimba grande sì, ma non così tanto. 
E in più il mio sprezzo del pericolo è piuttosto limitato, e con i tomi con cui giro in università sono perennemente a rischio cedimento strutturale con conseguente fracasso di ossa. Immaginate una cosa che cammina tutta storta sotto il peso di tonnellate di carta, con annessi trampoli...insomma, un incrocio disneyano tra il Gobbo di Notre Dame e le sorelle Adelina e Guendalina Bla Bla, quelle del "sentitevi oche". 
Ecco, meglio evitare!

Comunque ieri ho optato per camicetta a body (uno strazio tremendo!) color carta da zucchero, gonna a tubino in cotone nera sopra al ginocchio (4,90€ da H&M, un affarone!!!) e golfino nero, collant e stivali. 
Un amore. Enzo&Carla sarebbero stati tanto fieri di me!!!
Sembravo Mercoledì Addams in pratica!
La mia prof ha comunque gradito, malgrado l'anello al naso e la pallina sulla lingua che insomma non sono proprio di suo gusto (ma spera di cambiarmi!), e così anche i miei vicini che hanno avuto l'onore di vedermi svolgere le mansioni casalinghe con lo stesso abbigliamento.

Ok lo so, per risultare secsi senza assomigliare a una quacchera che ha dimenticato la cuffietta a casa, avrei dovuto indossare tacchi alti, autoreggenti e varie ed eventuali che non conosco. 
Ma insomma, diciamo che anche così andava bene.
Ho fatto le pulizie vestita da donna. Di solito le faccio in tuta, o in pigiama. O in jeans. 
Ma mai vestita come se fossi stata di ritorno dall'ufficio, dopo una tragica giornata di lavoro. 
Mi sono sentita molto molto molto girl power! 
E poi ho fatto i muffin.

Ma la cosa strabiliante, rullo di tamburi, standing ovation, ecc., è che: 
ho fatto tutto ciò senza sporcarmi! 
Quindi la sera sono anche uscita con lo stesso abbigliamento, ma non ho comunque cuccato. 
Mi sa che è il mio mini-stacco di coscia  a crearmi problemi, mi penalizza la visibilità.

Devo assolutamente allenarmi, e googlare qualche rimedio della nonna per evitare il male ai piedi, solo nel Diavolo Veste Prada una torda che si veste come una maestra degli anni quaranta, riesce a trasformarsi in una patafregna da tacco 12. Le fanciulle normali come fanno? 
Posso nel caso avere anch'io una notte bollente col tizio del film? 
Secondo me è questo il vero segreto. 
Per dargli due botte (anche solo in testa) sopporterei anche le scarpe antinfortunistiche, figuriamoci una bella déc con taccazzo e plateau! 

mercoledì 12 ottobre 2011

C'è sempre un finocchietto selvatico nella nostra vita!

Dopo avervi raccontato della mia brillante avventura di oggi, mi concentro su quello che doveva essere l'effettivo argomento del mio post di oggi: il mio appuntamento di stasera.

Insomma, non è proprio un vero appuntamento, visto che il fanciullo in questione (o meglio i fanciulli! no no non pensate subito cose torbide, continuate a leggere) è il mio amichetto!
Polly Pocket, così dolcemente soprannominato ai tempi dell'asilo a causa della sua viscerale passione per gli omonimi giocattoli che io collezionavo e con cui tassativamente voleva sempre giocare a casa mia, è l'amico di più vecchia data che ho.
Compresi quelli immaginari.
Lui è arrivato prima dei peluches, quasi prima di mio padre in effetti, visto che eravamo amici di "pancia", cioè le nostre mamme erano amiche ed incinte insieme.
Lui è nato un paio di mesi dopo di me, con mia somma gioia anche perché gli ho sempre fatto pesare questa mia maggiore età nei suoi confronti. Ah la sudditanza psicologica...
Da piccino era bellissimo, non che ora sia brutto anzi è che non riesco più a guardarlo con gli occhi dell'aMMore,  biondo, occhi azzurissimi, naso perfetto. Era il mio principe azzurro.
Infatti abbiamo passato almeno sei carnevali a vestirci da principe e principessa, che fantasia!
Romantico, tenero, appassionato, ottimo ascoltatore (ero già saccente e logorroica da bambina), mi amava con quella dolcezza con cui si ama a tre anni.
Era una fonte costante di regali spaziali: Barbie da collezione, gioielli (veri!!! non di plastica), mazzi di fiori, cioccolatini... insomma era un inguaribile romantico. Un personaggio da romanzo d'appendice.
Lo amavo perdutamente, anche perché i suoi approcci sono sempre stati molto soft.
Mai baci estremi, sempre solo dolcissimi stampi labbra a labbra. Non credo che all'epoca sapesse come usare la lingua, non che io fossi particolarmente navigata eh.
Insomma è stato il mio primo amore, siamo stati insieme fino alla terza elementare. Coppia fissa, i belli della scuola, un po' tipo college americano, saremmo anche stati incoronati re e reginetta del ballo...
Se solo lui non avesse cambiato città quando quella troia di sua madre si è messa col vicino di casa, e, dettaglio trascurabile, lui non avesse anelato più di me alla corona da reginetta.

Ovviamente è gay.
In modo incontrovertibile tra l'altro, chi mai pensasse che si tratta solo di uno un po' metrosexual dovrebbe andare a fare una ceretta all'inguine in sua compagnia. Ma questa è un'altra storia.
Come le tappe da Dolce&Gabbana.
Meglio rimuoverle.

Comunque, nella sua carriera di finocchietto selvatico, ha giustamente collezionato una sfilza di fidanzati di ogni genere:
E' stato con uno chef cicciotto ma simpaticissimo.
Con un pianista nonché ballerino di latino-americano con un culo che parlava.
Con un emerito cazzone fotonico.
Insomma una sfilza che gareggia tranquillamente con la mia lista di ex disadattati.
Siamo sempre stati molto competitivi sotto questo aspetto.
E in genere me li ha sempre presentati tutti, quindi confesso che il conto un po' l'ho perso, diciamo dopo il quinto...

Stasera è la volta del nuovo amore. Col quale pare che dovrebbe anche iniziare una convivenza non fra molto, quindi vuole che io faccia le veci di suo padre e gli conceda la sua mano. Com'è old style.
Il problema è che poi mi tocca anche sempre revocare la mano appena l'emerito idiota di turno ne combina una...ma vabè, almeno lo vedo felice stavolta!
E infatti, rullo di tamburi, è talmente innamorato che sabato sera alla festa di compleanno a sorpresa per mia madre verrà accompagnato.
Non sto più nella pelle all'idea di vedere mio padre che dirà "incredibile, ne cambia più di te!"


Mani in alto, questa è una rapina. Sì ma altro che Banda Bassotti!

Ebbene sì, oggi ho assistito alla prima rapina della mia vita.
Sto bene, tutto ok, sono viva per raccontarlo e nemmeno sotto shock, insomma normale amministrazione per me, campionessa di cinismo!
Vi racconto come si è svolta la vicenda...

Dopo un'intensa giornata passata a rimettere a posto l'introduzione della mia tesi (che detto tra noi secondo me era perfetta così come l'avevo scritta, ma il boss ha deciso che non va bene, perché deve essere d'effetto, quindi riscriviamola, mahgaga9dhgdgddumpf - che sono improperi random- ) sono rientrati i miei coinquilini, sì la coppietta, che mi ha annunciato il loro programma di farsi una cenetta romantica senza la mascotte (cioè me medesima) tra le palle. Fuori, ovviamente.
Mi pare giusto, anche perché se ho ben capito dovrebbero avere qualcosa da festeggiare, quindi in teoria se io non mi aggrego è pure il caso.
Io ovviamente ho deciso di approfittarne per scofanarmi qualcosa di schifosetto che mi piace tanto, che faccia anche un po' menù ospedale, tipo il risotto con sottiletta e stracchino (siete pregati di non commentare in alcun modo le mie stravaganti abitudini alimentari dei momenti di solitudine, ho appena subito un trauma!) e ho realizzato che mi mancava praticamente tutta la materia prima.
Un genio proprio!
La prossima volta che alle 20.00 mi vengono le voglie pur non essendo incinta, mi auto randello sulle gengive...

Esco tipo in tuta, senza un filo di trucco, senza cellulare, insomma una profuga polacca, e mi dirigo a passo sveltissimo verso il mio fidatissimo A&O, supermercatucolo di quartiere a cui sono molto affezionata (anche perché è l'unico che sta aperto fino alle 20.30).
Mentre mi avvicino noto un personaggio, scambiato per un disadattato di proporzioni atomiche, che indossa felpa con cappuccio e occhiali da sole da diva.
Alle 20.00.
Ovviamente ho pensato che fosse un povero pirla fotonico.

Prendo ciò di cui ho bisogno, mi metto in coda alla casa e improvvisamente, ma proprio all'improvviso eh, vedo entrare il disadattato che si dirige con decisione alla cassa e ravana nel tascone della felpa.
Il mio primo pensiero è stato "oddio, è un pervertito", poi ha tirato fuori una pistola di plastica e l'ha iniziata a puntare contro la cassiera intimando timidamente "fermi tutti, questa è una rapina, dammi tutti i soldi delle casse".
Io stavo per rispondere che secondo me la pistola era un giocattolo, ma mi sono resa conto del panico generalizzato nei miei pressi e quindi ho evitato di fare la cinica come al solito e ho semplicemente messo il portafogli nella tracolla...così tanto per farlo penare nel caso avesse voluto anche i miei miseri 10€.

Lui, che a dir tanto avrà avuto 18 anni, era più agitato di tutti noi messi insieme e appena ha agguantato il malloppo delle due casse si è dato alla fuga alla velocità della luce.
Mi stava partendo un applauso per la geniale interpretazione, pensando alla candid camera più riuscita degli ultimi anni, quando la cassiera è collassata a terra e ho capito che non era stato un momento di intrattenimento per invogliare gli ultimi clienti a lasciarli chiudere...

Il fatto è che non mi sono minimamente agitata, l'unica cosa a cui stavo pensando era che se mi si fosse avvicinato per fregarmi i miei spiccioli avrei messo in atto le mie tattiche di autodifesa.
La nota positiva è questa: ho scoperto di non essere umana, ora devo solo scoprire a quale strana specie aliena appartengo perché è evidente che le mie reazioni non sono affatto normali.

Mentre ci penso con calma mi scofano il risotto!

martedì 27 settembre 2011

C'è un po' di Brontolo in ognuno di noi!

Sì, avete letto bene, Brontolo, il nano di Biancaneve.
Quello antipatico, sempre ingrugnito, un po' scassapalle tipo il puffo Quattrocchi.
Eccomi.
Ora, non so se ognuno di noi abbia in sé un po' di Brontolo, in effetti si potrebbe fare un test sulle personalità tipo "E tu? Quale nano sei?", le risposte ovviamente sarebbero varie e intriganti: se sei un po' timidone, arrossisci appena metti il naso fuori casa, ecc. sei sicuramente un po' Mammolo. Se invece sai saputello, tuttologo e anche un pelino saccente, nonché palesemente miope, sei certamente Dotto. Una robina così, semplice.
Che va bene per i bimbi dell'asilo certo, ma anche gli adulti hanno un po' di nano dentro no? Lo diceva già Pascoli che c'è un fanciullino dentro di noi. Aha, solo che lui era un grande ottimista. Io sono tendente al nano invece. Perché sono simpatica.
Eccerto.
Dicevamo di Brontolo.
Con l'avvicinarsi del mio venticinquesimo compleanno (che mi è scheggiato davanti qualche giorno fa alla velocità della luce tipo Speedy Gonzales, o per rimanere nel campo dell'attualità, tipo un simpatico neutrino) mi sono resa conto che sto iniziando a lamentarmi.
Di tutto eh, mica solo degli anni che passano. Sto diventando una scassacazzi da competizione che brontola e borbotta tra sé e sé cose un po' sconnesse.
Ecco, mi è stato cortesemente fatto notare dai miei durante il week end che ho passato con loro per i festeggiamenti. Non me ne andava bene una. Una piaga.
Ora il problema è: come mai sono diventata una giovane nonnetta tritapalle?
Ecco, la risposta è oscura come il tunnel che collega il Cern al cervello della Gelmini.
Sono sicura che esista una valida motivazione, ma ancora non l'ho trovata.
Gli amici ottimisti sostengono si tratti di invecchiamento precoce, gli altri, quelli simpatici, dicono che sia solo mancanza di sesso.
Ecco, io sposo questa seconda ipotesi.
Ho ricevuto un sacco di bellissimi regali: ho sublimato la passione per la cucina (e i mesi di scartavetramento di maroni) con un bellissimo castello in bambù per cuocere al vapore, dono dei miei amici che non mi sopportavano più; l'ossessione per l'igiene personale è stata incentivata da un gradevolissimo set di creme e bagnodoccia alle spezie; la costante penuria economica è stata momentaneamente arginata da un discreto gruzzolo da parte dei parenti. Ma un uomo non me l'ha regalato nessuno.
Pare che ci sia gente che si sta adoperando muovendosi nell'ombra del sottobosco torinese (oddio, chissà che fauna stanno puntando) ma di risultati concreti non se ne vedono...quindi attendo.
E sì che per il 23 c'era in programma il crollo del satellite, ho sperato che anziché cascarmi in testa un pezzettone di lamiera, mi caracollasse addosso un bell'astronauta californiano. Ma niente. Manco la lamiera è arrivata.
Visto? Mi sto lamentando, di nuovo.
E sapete perché?
Perché voglio ardentissimamente la tazza di Brontolo e ancora sono brontolorfana.
Mia madre ha ritenuto poco saggio acquistare un oggetto che mi avrebbe ulteriormente incentivata a trovare le somiglianze. Con risultati sicuramente affascinanti per il mio novello studio comportamentale basato sui nani Disney.

Messaggio Promozionale Disinteressatissimo:
Io lo scrivo sul web, sia mai che qualche mio fan volesse farmi un bellissimo regalo. E' certo che con la tazza di Brontolo lo smutandamento sarebbe garantito. Quindi fatevi avanti!

martedì 13 settembre 2011

Non puoi fare affidamento su qualcuno che conosci meno di una mela [cit.]*

Il post di oggi, partendo dal titolo, è stato ispirato da un'allegra conversazione avuta ieri con un amico.
Siccome entrambi siamo dotati dell'affettività di una credenza Ikea, abbiamo elucubrato abbondantemente di fronte a un caffé (preciso: NON corretto con grappe&co.) ipotizzando teorie da mettere in pratica con eventuali futuri partnerS. Proprio due menti criminali!
Inutile dire che sono talmente entusiasta di questa idea a mio avviso geniale, da aver deciso di proporla anche a voi miei fedeli lettori, nella speranza di diffondere un nuovo verbo in giro per il web!
Ammetto di avere seri dubbi a proposito della sua effettiva attuabilità...in effetti suppongo che proporla a un uomo mi farebbe passare per una pazza psicopatica, cosa che annullerebbe completamente il mio eventuale sex appeal, ma insomma tentar non nuoce. Forse.

Vi spiego brevemente: l'assunto iniziale da cui siamo partiti è che in genere le relazioni nascono troppo in fretta saltando svariate tappe e portando a conoscere veramente la persona con cui stiamo solo quando ormai siamo già perdutamente innamorati e quindi, purtroppo, totalmente ciechi rispetto a difetti che tanto detesteremmo e ci farebbero fuggire a gambe levate se saltassero fuori nei primi 5 minuti di conoscenza, quando gli occhi hanno ancora una forma anatomicamente normale, senza cuoricini di sorta.

Abbiamo quindi deciso di sviluppare una logicissima (!!!) scansione temporale di cose che vanno fatte insieme nell'arco di un anno di frequentazione, in modo tale da potersi conoscere benissimo prima di iniziare a stare effettivamente insieme, evitandosi scazzi inutili per il primo anno.
Ogni mese si scopre insieme un'attività diversa, da praticare con calma, cautela e senza paturnie possibilmente.

Mese 1: sesso
Mese 2: bevute a due
Mese 3: cibo

Mese 4: Cinema, film
Mese 5: Musica, concerti
Mese 6: Libri, passioni culturali
Mese 7: Luoghi speciali, viaggi
Mese 8: Amici
Mese 9: Grandi questioni e massimi sistemi (politica, religione, filosofia di vita)
Mese 10: Quotidianità
Mese 11: Separazione
Mese 12: Eventuale inizio dell'effettiva vita di coppia

Ora, mi rendo conto che 12 mesi sono tanti, c'è gente che si sposa e mette su famiglia in un anno di vita ormai. Ma immaginate che bellezza passare un anno a frequentare uno con cui inizialmente si ha fatto solo tanto sesso, attività essenziale a cui man mano si aggiungono tutte le altre che potrebbero portare alla creazione di un notevole feeling sul lungo termine, senza la spiacevole sorpresa di trovarsi fidanzati dopo un anno e mezzo e una convivenza con uno psicopatico bipolare (ogni riferimento autobiografico è puramente casuale ovviamente)!

Stupendo no?
No.
Manco per niente in realtà, però sarebbe ipoteticamente stupendo avere la lucida freddezza di un cumulo di ghiaccio artico per saperla mettere in pratica. *_*
Ok, io non ce l'ho, lui mi sa manco. Quindi siamo semplicemente due emeriti cretini che hanno creduto di aver dato vita a una teoria assolutamente geniale. Il che potrebbe anche essere vero, se solo trovassimo due persone disposte a metterla in pratica, in quel caso avremmo anche un campione umano di dementi a riprova della nostra brillante capacità di sparare cazzate fotoniche! Yuppiye!

Voi intanto ditemi che ne pensate, io già mi immaginavo come la brillante autrice di un libro di auto-aiuto stile "La verità è che non gli piaci abbastanza", campione di incassi, ecc. ecc.
Mi sa che è meglio che torni a fare la storica dell'arte va.
Se comunque foste interessati ad approfondire la premiata ditta ReginaDelleNevi e amicomagù sono a vostra disposizione!

*il tono apparentemente scientifico serve per dare una minima parvenza di logica alla cosa, fate finta di leggere il blog di un guru sentimentale, non di una giovane creatura che attira solo uomini con evidenti disturbi mentali! :P

lunedì 12 settembre 2011

Mi serve un personal trainer...

Come previsto è giunto settembre, è giunto il momento del calcolo del peso e della massa ci ciccia informe accumulata durante i bagordi estivi, è giunto il momento in cui io mi sveglio, mi guardo e mi faccio pena e pietà.
Succede ogni anno, in genere in questo periodo (si vede che l'autunno imminente mi scatena desideri di magrezza, altro che funghi e castagne, privazioni e sacrificio) e la reazione è sempre la stessa: fingo di mettermi a dieta scofanandomi poi l'impossibile di nascosto, ma fingendo di essere ligia al dovere in presenza di chicchessia.
Anche degli sconosciuti.

Tipo: al ristorante con mia madre che insiste per farmi prendere il dolce, e io "ma no mamma sono a dieta", il cameriere che fa il brillante "ma signorina guardi che oggi abbiamo *elenco di cose strabuone e succulente che mi mangerei anche tutte in razione doppia se potessi, ma non posso*" e io "nooooooooo, sono a dietaaaaaaaaaaa, non posso sgarrare" con l'espressione anche un po' piccata. Mia madre: "scusa, ma quanto hai perso? perché ieri a merenda quella fetta di torta al cioccolato (una sua bomba ipercaloricissima, di cui ogni fetta si ricompone intera sulla tua chiappa e non se ne va manco con la smerigliatrice) te la sei ben mangiata tu no...?". Silenzio. Senso di colpa. Mente che vaga ai dolci evocati dal cameriere. Panico.
"mamma scusami devo andare in bagno"

Ecco, in genere succede così. Stavolta no. Ho deciso che le cose devono cambiare e anche rapidamente.
In primis perché ho assolutamente bisogno di rientrare nei miei pantaloni taglia 40. Seconda cosa perché ho visto cose spettacolari sul sito di LaRedoute e voglio provare l'ebbrezza di comprare tutto taglia XS.
Sono completamente svalvolata, lo so.

In realtà vorrei anche mettermi a fare sport, ma sono di una pigrizia che un bradipo morto in confronto è un animale pieno di vita.
Quindi sto selezionando alcune cose da fare:
- pilates, che fa molto fighetta hollywoodiana e non implica eccessivo sbattimento dato che la palestra è sotto casa
- acquagym: che pare essere molto in voga tra le vecchiette, quindi mi sentirei giovane e figa e pure in forma confrontandomi con loro. L'unica cosa che non mi convince è che si fa in piscina. Ci sono i funghi. Io odio la piscina, ok ok lo ammetto.
- andare a correre, aha certo come no, peccato che se ci vado da sola col cavolo che corro. La prima panchina che mi capita a tiro è mia e vaffanculo alla corsetta, mi metto a guardare gli alberi che diventano marroni e fantastico sui colori dell'autunno.
Mi conosco.
La palestra standard quella dove fai macchine e cose così non mi intriga manco un po', quindi la possiamo anche escludere.

Insomma non farò una mazza come al solito.
Ho bisogno di essere motivata in realtà, e tutti invece dicono "ma noooooooo, che dieta, che palestra, stai benissimo, sei bellissima, mica hai bisogno di dimagrire, la 42 è la tua taglia, poi sembri sciupata...bla bla bla", mi serve quello di Full Metal Jacket che mi dica "cazzo brutta palla di lardo, è ora che tu inizi a camminare non rotolare"!

Mi serve un personal trainer cattivissimo quindi.
Che la ricerca abbia inizio.

mercoledì 7 settembre 2011

Le profumiere, il cancro del genere femminile.

L'arte della profumiera mi è sempre stata oscura.
Chi non ne sapesse molto è invitata/o a leggersi l'ultimo post del fantastico blog della mia amichetta Ladybug, dove oltre a sganasciarvi dal ridere potete approfittare anche di una splendida lezione take away di storia moderna, che male non fa!

Dicevamo, a me l'arte della profumiera non l'hanno mai insegnata.
Ne sono sempre andata orgogliosa eh, ma a volte poi mi domando come sia possibile.
Anni fa ho commentato questa cosa in questo modo "quando la insegnavano io ero a prendere dose doppia di cinismo". Verissimo.
Io non so flirtare, non so ammiccare, non so affatto fare la finta simpaticaedinteressatachesbattelecigliatipoBambi quando uno sta sparando una serie di cazzate fotoniche o mi sta tediando con la storia della rava e della fava sul perché il cielo sia blu.
A me sinceramente non frega un bel niente sul perché il cielo è blu, le stelle sono in cielo e cagate varie.
Le ho studiate a scuola, ho una memoria fotografica che farebbe gola a qualsiasi profiler di Criminal Minds, sono una specie di Treccani alta un metro e un puffo, quindi sinceramente che tu faccia sfoggio di cultura non me ne frega un emeritissimo cazzo.
Ecco, in genere inizio a dimenarmi sulla sedia, sbuffo, mi accendo sedicimila sigarette, bevo come uno scaricatore di porto ucraino, e inizio a mostrare palesi segni di insofferenza che si concludono con la mia manina che mima una forbice. A quel punto il pirla di turno non capitola, si incazza e mi da della stronza.
Giustamente.

Il problema è proprio questo: uno può anche piacermi un sacco fisicamente, può vagamente essere un brillante oratore con argomenti da centro anziani, ma detti bene, ma se mi annoia io non sono capace di non farglielo notare. Vuoi per la mia incontinenza facciale, vuoi perché ritengo una missione quella di far capire agli uomini noiosi cosa non va nel loro approccio, dovrebbero ringraziarmi, altroché.
Insomma, io non so fare finta di vivere un momento catartico. Se mi annoio mi annoio e stop.
E tu essere penedotato lo capisci, anche senza io faccia qualcosa di specifico.
Il problema è che poi lo zumpi zumpi con me non lo vogliono fare, perché la mia acidità proverbiale li spaventa, intimorisce, *altra sequela di cazzate random per giustificare che se una è più di intelligente di Barbie non ti si drizza*
Conclusione? Io vado sempre in bianco.

Invece le profumiere no.
Giusto l'altra sera il simpatico barista di cui vi avevo parlato qualche mese fa, si è lanciato nel corteggiamento di una mia conoscente. Che dell'arte della profumiera ha fatto una vocazione, anche se lei preferisce fingersi una fintaalternativa vegetariana, artistoide (non è che se la gente non ti capisce sei un artista eh!), ecc. immaginate lo stereotipo, dai che è facile.
Ovviamente lei, che adesso vive una fase di trioiaggine atomica dopo aver mollato il grizzly che si portava appresso, ha subito iniziato a fare la sciocchina con il barista deficiente, che ovviamente ha abboccato. Lui ha la moto e lei "ohhhhhhhh che figo", lui arrampica "ohhhhhhh mi piacerebbe tantissimo fare roccia", lui a breve parte per l'Australia "ohhhhhhhhhh che viaggio meraviglioso".
E io lì a sbattere la testa contro il tavolo, chiedere dosi smodate di insulina in endovena e a prenderli per i fondelli perché lei sbatte le ciglia, e lui infarta super fiero di essere oggetto delle mire di questa vacca in incognito.
Ieri giusto giusto lei mi informa che lui le ha chiesto il numero, e lei gliel'ha dato, che lui le ha scritto, ma che lei non ha comunque intenzione di uscirci, ma che comunque messaggiano (disclaimer: hanno quasi 30 anni tutti e due e messaggiano come i liceali, rendo l'idea?).
Ovviamente le ho dovuto chiedere, non sono riuscita a trattenere la domanda, è uscita da sola, così, all'improvviso: "Scusa eh, Profumiera, ma com'è possibile che quando c'è lui ti trasformi nella sorella scema di Barbie e sbatti le ciglia che manco fossero pale di un ventilatore, e poi non ci vuoi uscire? Manco per farci un po' di sano zumpi zumpi?"
E lei: "ioooooooooooo? ma figurati, è simpaticissimo, ma io non sono interessata, è solo un gioco, si flirta, sai no?"
Io: "No, le cose da femmina non fanno per me. Se uno mi vuole che me lo dica, e mi evita tutta una serie di paranoie premestruali che mi fottono solo l'ultimo neurone che mi è rimasto"
Lei conclude con un gentilissimo "Come sei poco donna, sei bella, dovresti giocare molto di più su queste cose, e mettere da parte l'indipendenza e l'intelligenza, vedrai che successone"

Riflessione personale: MA ANCHE NO.
O dite che sbaglio?

sabato 3 settembre 2011

Impressioni di settembre

Ci tengo a farvi sapere che per me questo settembre fa già schifo.
I motivi sono multipli e nessuno è sufficientemente gradevole, so solo che vorrei con sommo ardore farmi catapultare nel 2012, almeno la fine del mondo sarebbe più vicina, le nozze di Bree e di Ladybug pure e io sarei magra e contenta (sì, nei miei sogni).
Tipo Pollon con la sua polverina.
Cazzo, quanto vorrei quella ricetta.

Facciamo una bella (bè oddio) lista:

1- sono ingrassata come non so cosa, sembro una damigiana ormai. La mia circonferenza fianchi (ma anche cosce e vita) mi impone di mettermi a dieta ferrea, e sto ardentemente sperando di tornare ad essere un po' inappetente così da facilitarmi il compito. Questo si otterrebbe facilmente con una cocente delusione sentimentale. Solo che temo che sta volta mi butterei a pesce nel magico mondo dell'eroina, quindi meglio evitare.

2- si avvicina il mio 25esimo genetliaco, cosa che sta facendo drammaticamente vacillare la mia self-confidence che prende atto non solo del decadimento fisico, ma anche dell'approcciarsi dell'invecchiamento a 360 gradi. E no io non sono stata messa en barrique come il barolo chinato, porco boia!

3- da un anno a questa parte la mia vita sentimentale è stata una tragedia annunciata, un'ecatombe per me e la propensione alla vita di coppia, che sta diventando sempre più tendente allo zero. Yuppiye!

4- devo dare tre esami e non ne ho la minima voglia, tralasciando la noia di due delle materie (ma facciamo anche tutte e tre va), io ad agosto non ho fatto una mazza e mettermi a studiare diritto amministrativo al momento è proprio una cosa che mi terrorizza, oltre a scatenarmi istinti suicidi cronici e costanti.

5- last but non least, devo consegnare la tesi a ottobre e la mia prof è desaparecida.

Ora, se qualcuno avesse per caso voglia di passare in chiesa ad accendere un cero, di pregare un po' il suo santo protettore o di invocare una qualsiasi divinità a cui si sente particolarmente devoto, sarei ben contenta di poter generosamente offrire tutta la mia riconoscenza per il bel gesto. La vedo male comunque.
Proprio nera.
Dite che sarebbe il caso di fare la valigia e latitare in giro per i caraibi vitanaturaldurante?

E poi, il karma, sto infame che mi vessa da una vita ormai, dove cazzo è quando serve? Attendo la resa dei conti, ma ho paura che verrà una di quelle eterne divisioni in colonna che ci propinavano alle elementari, di quelle che non solo non finiscono mai, ma hanno anche trecentosessantamila cifre dopo la virgola.
Una  merda insomma.

Se domani mi sveglio ed è gennaio mi trasformo in una bimba la mattina di Natale, ma temo che domani sarà un giorno in più in cui mi avvicino a Malefica, la strega della Bella Addormentata. Merda.

Ricominciaaaaaaaaaamoooooooooo!

Sì, sì, la canta Pappalardo, ma io non ho intenzione di ammorbarvi con i suoi vocalizzi tremendi e strazianti, tipo fringuello moribondo, io ho intenzione di ammorbarvi con le sempre intriganti sventure della mia vita...soprattutto quella sentimentale, che non annoia proprio mai! Che culo! 
Lo so, lo so, vi eravate tutti appassionati alle vicende del Re Magio, ma ahimé è stato tutto così fugace che io manco me ne sono accorta, quindi non posso aggiungere nulla se non che la mia partenza pare averlo molto scosso. Ma fortunatamente non ha voluto rendermi partecipe della sua tristezza quasi ermetica. 
Per un attimo ho avuto il terrore che volesse venirmi a salutare al porto, come aveva fatto quando ero una ingenuissima ragazzina un amico della spiaggia che frequentavamo. Si era presentato con un anellino (la classica fedina sicula, oggetto di dubbio gusto che ogni coppia di adolescenti deve avere per essere veramente "in" tra i coetanei) d'oro che mi stava pure largo e che, tra l'altro, faceva cagare. 
Se aggiungiamo alla questione che io ero fidanzatissima con il mio primo aMMore, e che non avevo occhi che per lui, capirete benissimo come ho accolto questo emerito idiota alle 20.00 al porto, una serata piovosa di fine agosto di un anno imprecisato tra il 2001 e 2003. 
Un incubo. Mio padre è sceso dalla macchina e gli ha cortesemente chiesto di levarsi dalle palle, e lui ha chiesto la mia mano ai genitors che ovviamente si sono fatti una sonora risata. 
Io volevo farmi murare viva nel bagagliaio. 
Convincerlo a sparire e non farsi mai più vedere è stata dura. 
Memore di questa ridente ('nsomma) avventura, ho pensato che fosse il caso di parlare con mio cugino, onde evitare che Melchi potesse fare qualcosa di inconsulto. Stavolta penso che ci sarebbero state delle vittime. 
Negli anni sono diventata decisamente violenta. 
E il povero Re Magio non si è più fatto vivo, non so quanto ci si metta in cammello fino a Betlemme, ma considerando la situazione politica di quelle zone, io partirei in anticipo. Potrebbe aver seguito il consiglio ed essersi messo in viaggio anche lui.
Oh che tragedia. Quanto soffro.
Sticazzi va. Che ci stanno sempre benissimo. 

In compenso è come se in vacanza mi fossi portata anche il Pallanuotista Bohémien, visto che dopo la sua rapsodia in blu chez moi a luglio, ha deciso che voleva sentirmi ogni singolissimo giorno delle mie vacanze. Potete immaginare quanto abbia desiderato di far cadere accidentalmente il cellulare nella prima lavatrice a portata di mano, ma non l'ho fatto, perché sono completamente cretina. 
E quindi me lo sono smazzato tutto il mese, con i suoi sempre allegri sms pieni di significati subliminali che però colgono solo le menti palesemente disturbate. Quindi io no. 
Ci siamo anche visti, ovviamente appena sono tornata ha iniziato a sentire l'impellente bisogno di passare del tempo con me, e ieri sera si è pure attaccato al campanello alle 2 di notte, in uno stato psichico palesemente alterato che ha implicato la mia ira funesta. Ho sacramentato per abbondanti 2 ore, concludendo con l'ennesima richiesta di sparire dalla mia vita. Ha detto che si sarebbe definitivamente eclissato questa volta. 
Peccato che stamattina alle 9 abbia deciso di aggiornarmi su come stava smaltendo la botta di ieri sera. 
Strepitoso. 
Non so quale parte di "sparisci dalla mia vita" non gli sia chiara, ma prevedo urgentemente di doverglielo ri-spiegare munita di mazza chiodata. 

E voi? Come state? 
Andate bene le vacanze? Novità? Dai fatemi sorridere, che oggi la voglia di fuggire a Honolulu e di farmi una bella lobotomia selettiva che mi cancelli ogni vezzo relazionale con uomini, sono alle stelle! 

martedì 16 agosto 2011

Altro che stelle cadenti, qui Re Magi!


Eccomi qua, pronta per qualche nuovo aggiornamento. 
Lo so, lo so, sono poco presente, ma qui c'è sempre così tanto da fare tra cibo e mare che il pc sta lì in un angolo...e in genere non rispondo alle sue invocazioni! 


Ho qualche arretrato su cui aggiornarvi, e quindi inizio subito dai cuori che sto spezzando qui a Palermo. 
Ormai mi conoscete sapete che non posso stare senza far danni, quindi anche qua ho dovuto dare il meglio di me. 
In realtà stavolta io non ho fatto nulla, la colpa è tutta di quel genio della lampada di mio cugino NoLogo (non per il libro eh, ma perché avrebbe avuto bisogno di andare dal logopedista da piccolo, e nessuno ce l'ha mai portato, con risultati disastrosi per la mia comprensione, dato che quando parla io non ci capisco una mazza!). 
Il caro cuginetto ha sempre avuto l'abitudine di circondarsi di personaggi assurdi, lo giuro. Ha amici che io non sceglierei mai nemmeno sotto crack, quindi capirete come io sia assolutamente poco entusiasta all'idea di frequentarli. Infatti in genere con loro non esco, MAI. 
Ma ahimé la settimana scorsa abbiamo avuto la malauguratissima idea di raggiungerlo in un posto e quindi sono entrata in contatto con uno di questi premi Nobel che si porta appresso. 
La presentazione già è stata tutto un programma dato che il tizio in questione si chiama Melchiorre (che lui ha pronunciato con evidentissima cadenza siciliana "MecchioRRe" - la R non la posso assolutamente far comprendere, è una fonetica del tutto sicula! - ). 
Vabè, io già pensavo stesse scherzando quindi non ho dato molto adito alla cosa. 
Dopo qualche momento però mia cugina che è un piccolo genio ha fatto la domanda che a me, lei e il suo amico gayo che era con noi era subito balenata in mente sentendo il nome, ovvero "Ma sei figlio unico? Hai fratelli?" (risate di sottofondo). 
La risposta è stata negativa purtroppo, già ce li stavamo immaginando, Melchiorre, Gaspare e Baldassarre in groppa a cammelli e dromedari, bardati tipo Beduini che cercano un povero bambino che se la ronfa beato in una stalla. Insomma... una scena così comica da aver scatenato le nostre risate per un bel po' senza che mio cugino e il suo amico avessero capito. 

La cosa finisce lì. Con un nome del genere ci si aspetta che uno sviluppi una discreta presenza scenica, una sana dose di autoironia e magari anche un po' di sarcasmo. Niente. Nel microclima del suo cranio non si è nemmeno sviluppata la capacità di infilare le parole nell'ordine corretto, figuriamoci se sarebbe stato in grado di sostenere una conversazione con tre bibliofili accaniti. Infatti si è limitato a chiedere l'accendino. 
Proprio simpaticissimo. 

L'indomani arriva l'immancabile richiesta di amicizia su Fb. In quel momento c'è stata la mia presa d'atto sul nome, giuro che fino a quel momento credevo fosse uno scherzo. E lì scattano le risate in tutta la casa. Nonna compresa. 
NoLogo parte per il ferragosto e quindi io il suo amico ovviamente non lo vedo, né tantomeno lo sento. 
Finché non mi giunge un enigmatico sms con scritto "ciao" da un numero sconosciuto. La domanda "chi cazzo è?" viene formulata con educazione dato che avendo io lavato il cellulare e perso molti numeri, non volevo offendere qualcuno dei miei amici che ancora non mi avevano fatto avere loro notizie. 
Nessuna risposta. 
Vabè. 
Dopodiché mi scrive su fb, e il messaggio come il nome non lo posso occultare perché altrimenti si perderebbe tutto lo spasso della questione, quindi ve lo incollo qui di seguito. Vi consiglio di leggerlo con penna rossa alla mano, dato che io ho sentito l'immensa necessità di rimandarglielo corretto e con il voto in fondo. Ahahaha!
Tralasciando l'assenza di punteggiatura e la tremenda infilata di errori grammaticali, ditemi...vi sembra che io possa rispondere a una simile oscenità? No, non avrei davvero saputo essere gentile ed educata, gli avrei come minimo consigliato di ritornare a scuola. Che non si sa mai. 

a
comunque a mandarti quel ciao sono stato io mi sono fatto dare il numero del cell da tuo cugino, avrei preferito chiedertelo di persona, ma non ce stata accasione comunque se ti va una birra adesso hai il mio numero sempre se non hai cancellato il messagio . ps .... hai due occhi spettacolari fatti sentire ci spero


Mio cugino invece ha ricevuto una telefonata minatoria cui l'ho minacciato di amputazioni varie, e lui poverino (sic!) per giustificare il gesto inconsulto ha detto di essere stato costretto dopo quattro giorni in cui l'amico l'ha implorato, perché innamorato follemente di me. 
La povera creatura è ancora lì in attesa. 

Eh che ci posso fare, se i miei DUE occhi sono spettacolari...intanto mio cugino sta rientrando da Pantelleria, e io lo aspetto col cucchiaio di legno della nonna. 

mercoledì 10 agosto 2011

Postcard from Palermo - Atto Primo

Eccomi qua, finalmente pronta per darvi qualche aggiornamento sulle mie super vacanze sicule!
Il viaggio è andato bene, a parte le 20 ore di nave che potevamo tranquillamente evitare, o che comunque avrei voluto ardentemente affrontare con l'ausilio di un buon sonnifero. Così, tanto per affrontare al top l'arrivo dalla nonna. Sì, proprio lei, il mio incubo ricorrente.
Colei che sta cercando di farci fuggire stressandoci abbondantemente.
La sua massima preoccupazione è - alle 8 del mattino - sapere cosa abbiamo intenzione di mangiare a cena.
Sì, avete letto benissimo: A CENA. Della serie che io manco so cosa farò la sera, ma lei vuole che sia in grado di farle avere un programmino dettagliato della giornata con largo anticipo. Perché? Perché è convinta di avere un intero battaglione degli alpini come famiglia, e quindi deve cucinare per tutti.
Cioè per 7 (noi, lei e i miei zii + cugina). Insomma: una piaga sociale che non aiuta la mia linea.
Ebbene sì. Da quando sono arrivata non oso immaginare quanti kg ho preso, visto che la cena della prima sera è stata a base di arancine, rosticceria mignon, e i giorni a seguire abbiamo mangiato tutto il mangiabile, quindi il mio girovita sta iniziando a implorare pietà.
Devo assolutamente smetterla, ma qui è tutto così buono, e così fritto e grasso... oddio, sono una peccatrice che non merita di vivere! Mi fustigherò abbondantemente al mio ritorno. E non mi peserò. Altrimenti potrei avere una sincope.

La nonnina rompe sempre su tutto, e rompe sempre moltissimo.
In primis sulla questione matrimonio.
Sì, lei alla bellezza di 84 anni desidera ardentemente vedere almeno uno dei suoi 7 nipoti sposato.
Bene, due a quasi 30 anni hanno finalmente iniziato a convivere, con suo sommo disappunto, perché ovviamente vivono nel peccato. Eh già. Perché se invece si fossero sposati avrebbero vissuto nella luce divina, ovvio. Vergini ci sarebbero arrivati, aha come no! Mia cugina (chiamiamola Psyco) sta da 15 anni con lo stesso povero cristo, quindi direi che la sua virtù l'ha già persa da un po'.
Mio cugino, quello con gli Occhi Blu che Stendono ha fatto il puttaniere per anni, quindi ora ha messo (forse!) la testa a posto con questa bellissima e buonissima fanciulla che lo ama incondizionatamente, anche se negli anni passati l'ha riempita di corna. Insomma, una santa. E lui uno stronzo. Sempre detto.
La nonna soffre.
Si trascina in giro per casa con l'espressione da malata terminale, e appena qualcuno azzarda la domanda che non dovrebbe mai essere nominata "che hai?" parte con la solita tiritera: "male, soffro, povera me, non vedrò mai i miei nipoti sposati, Psyco e OBcS convivono, la Parigina (altra mia cugina adorabile, la mia preferita insomma) si è appena mollata dopo 4 anno con il Mollusco (come lo chiamo io), Regina delle Nevi non c'è verso che trovi qualcuno che la sopporta, ecc."
Mio fratello, la cugina piccola e mio cugino che ha la mia età non sono presi in considerazione: due perché maschi, quindi giustamente in fase di sperimentazione di vari fiori da impollinare nell'enorme praticello che è il mondo, l'altra perché piccola e non eccessivamente bella, anzi alquanto cessa e poco dotata di gusto nel vestire... una piccola balenottera spiaggiata che si veste con jeans skinny e si strizza in taglie 42.
Non potete capire il mio disappunto quando la accompagno a fare shopping, ma direi che queste sue velleità meritano una descrizione a parte.

Insomma, la nonna sta affrontando la cosa con pochissimo aplomb e scartavetrando le palle a tutti ciclicamente. La cosa che mi irrita è che mi da già per spacciata. L'altra sera, appunto, ha esordito con questa bellissima frase "ma tu? niente? non ti sposerai mai vero? ormai, a 25 anni..."
C'è stato quel momento di silenzio generalizzato, uno sguardo complice tra me, mia madre e la Parigina e via.
E' partito il vaffa.
Per ora se ne becca almeno 3 al giorno, una buonissima media direi! Ma mai come quando ho avuto la brillante idea di venirla a trovare da sola, a settembre...
Di questo però vi parlerò prossimamente.
Ora vado a vedere che ha cucinato, che son 3 ore che spadella.
Ci sono 40 gradi all'ombra, vedete voi se le fa bene stare così tanto ai fornelli. Il colpo di calore è in agguato, e io nel caso posso sempre munirmi di padella e dargli una mano a stenderla!
Saluti&baci

martedì 2 agosto 2011

Al super con papà!

Oggi giornatona super impegnativa, eravamo di spesa.
Visto che domani si parte e che mio fratello che non ha le ferie rimane a guardia del fortino e - soprattutto - del gatto, era necessario fare un po' di scorta di viveri per entrambi, quindi oggi puntatina al supermercato!
Io AMO fare la spesa, sono una vera donna di casa in questo senso...il mio unico e piiiiiiiccoliiiiiissimo problema è che in genere quando vado al supermercato ho una lista di 4/5 cose e esco con almeno 3 borse piene...
Figuriamoci quando vado con mamma&papi che non devo manco pagare!

In questo sono uguale a mio padre, è da lui che ho ereditato la dote degli acquisti inutili e compulsivi, è un po' una mania la nostra, in ogni scaffale troviamo qualcosa che assolutamente non ci serve, ma che d'impulso scopriamo di desiderare ardentemente e quindi lo acquistiamo immediatamente, ma con nonchalance.
Mia madre sostiene che siamo entrambi dei geni del lancio nel carrello, io poi tendo anche alla mimesi...nascondo ben bene l'oggetto incriminato sotto tutto il malloppo di altra roba e faccio finta di nulla quando salta fuori alla cassa.
Mio padre invece è più plateale: punta, afferra e butta. Se mia madre si lamenta fa come nei film di Sissi, avete presente il vecchio suocero che fingeva di essere sordo con la moglie? Ecco. Uguale!

Fino a qualche anno fa pensate che eravamo in totale competizione, facevamo proprio a gara a chi acchiappava più roba, e ogni volta mia madre ci puniva entrambi facendoci riportare indietro sconsolatissimi il malloppo. Anche se spesso i nostri begli occhioni da cucciolo di foca (IO) e cucciolo di panda in estinzione (LUI) la intenerivano a tal punto da lasciar perdere, in genere ciò accade quando facciamo incetta di dolci.
Sul resto è dannatamente meno tollerante.

Ora invece ci siamo alleati, abbiamo scoperto che insieme possiamo fare grandi cose: uno la distrae con un diversivo e l'altro afferra e nasconde. In genere lui opta per la distrazione, perché "non sono più agile come quando avevo 80 anni" [cit. dell'Avv. George Hautecourt degli Aristogatti, ditemi che faceva ridere anche voi vi prego!!!) come dice il babbo, ma la vera ragione è che se poi mia mamma mi sgama mentre riempio il carrello alle sue spalle, lui si unisce in coro al cazziatone! E finge di non sapere nulla del piano diabolico.

Oggi è stata la volta del pesce spada affumicato. Entrambi lo adoriamo, era in offerta, invitante e succulento nella sua splendida confezione color borgogna della Coop, è bastato un cenno e ci eravamo già capiti.
Solo che la mamma ha colto il suo gesto e mi ha intimato di non muovermi.
E' stato un brutto momento, ma lui da grandissimo esperto del depistaggio le ha indicato un melone dal profumo delizioso e lei in un nanosecondo ha spostato la sua attenzione su altro.
Io, silenziosa come una lince e rapida come un furetto, ho portato a compimento il piano.
Solo che arrivati alla cassa l'immancabile paiolo, con annesse altre mamme che annuivano e istruivano a non farlo mai ai loro bimbi, non come "quella là".
Sì, la quella là della situazione ero io. E mi sono sentita molto molto molto cattiva.

E mio padre se la rideva sotto i baffi, letteralmente!

lunedì 1 agosto 2011

L'infelice epopea di una laureanda in museologia

Oggi ho deciso di affrontare lo spauracchio, era ora direte voi!
Ormai sapete tutto delle mie catastrofiche relazioni, ma non conoscete affatto ciò che faccio nella vita, e non va bene.
Complice la pubblicazione del nuovo calendario accademico e dell'offerta formativa per ottobre ho deciso di raccontarvi un po' cosa mi fa girare le palle con cadenza oraria quasi più dei maschi che incontro sul mio cammino (e che dovrei iniziare a evitare come si fa con le cacche sui marciapiedi): la mia professoressa.
Cioè quella pazza schizzata con cui ormai 3 anni fa ho iniziato a lavorare a una tesi triennale che nel frattempo è diventata, a mia insaputa, una tesi di dottorato.
No, non è che appena la consegno mi abbuonano la magistrale e anche il dottorato.
Magari!
E' che tutta la gente con cui ne parlo mi guarda sbaccalita e mi dice "ma perché stai facendo una tesi del genere? è da dottorato, non è un po' esagerato?"
Bella domanda. Già perché?
La risposta non esiste. N.P.

Vi risparmio l'argomento perché è noioso per chiunque, vi basti sapere che riguarda una mostra molto vecchia, i Savoia (anatema su tutti i loro eredi e discendenti) e quadri in parte dispersi che in pieno stile Indiana Jones sto cercando di recuperare, ma niente. Chissà chi se li è intascati!

Quando ho chiesto la tesi, o meglio, quando lei mi ha chiesto se volevo fare la tesi con lei dopo i brillanti risultati degli esami, ero al settimo cielo ovviamente, facevo il secondo anno, ero piena di entusiasmo e passione e non vedevo l'ora di iniziare a lavorare un po' "sul campo".
Questo stato di coma cerebrale è durato un paio d'anni. Poi mi sono resa conto che forse era il caso di aprire gli occhietti, spostando con la manina i prosciuttoni che nel frattempo si erano depositati.
E lì, quando c'è stata la presa d'atto, il dramma.
In questi anni di lavoro schiavizzato e ovviamente non pagato ho messo insieme più depressioni e crisi mistiche di un maniaco depressivo schizofrenico. Più volte ho pensato di cambiare, e giunta al momento in cui glielo comunicavo lei, da straordinaria sobillatrice qual è, mi guardava con gli occhioni da cocker (quelli grandi grandi, scuri e un po' acquosi) e mi diceva "ma no, ma lei non può rinunciare, lei è una delle mie studentesse più brillanti, lo so che questo tipo di lavoro è estenuante, ma lei ama quello che fa, vuole fare il dottorato, non deve mollare!"
In quel momento io andavo in sollucchero, mi emozionavo, e mi veniva anche voglia di abbracciarla.
E così accade ancora oggi, non so resistere alle sue lusinghe.
L'indomani quando la magia svanisce mi viene voglia di farla a pezzi con un machete.
E' un rapporto un po' così, odi et amo diceva Catullo.
E sticazzi!

Ormai ho rinunciato all'idea di essere in corso, quindi ho iniziato a fare mille lavoretti per continuare a mantenermi...e ogni sessione mi faccio una crisi isterica quando non mi fa consegnare!
Ma ora la svolta, un mese fa mi contatta per dirmi che ha fatto il mio nome per un progetto con conseguente pubblicazione. E adesso pare che a ottobre, finalmente!, questa avventura eterna che manco i viaggi di Ulisse, Gulliver e Magellano messi insieme, potrò consegnare questa maledetta tesi che nel frattempo ha raggiunto le 300 pagine.
Un volumetto tascabile diciamo. Leggera.
Come no.

L'altro giorno parlavo con mia madre dell'ipotesi di cambiare relatore durante la magistrale, varie idee, sogni a occhi aperti. Stamattina la fredda e crudele realtà mi si è abbattuta addosso: i corsi istituiti sono più o meno con tutti prof che ho già scartato, e poi c'è lei.
Quindi è altamente probabile che questo incubo avrà una part II, come tutti gli horror che si rispettino.
E se davvero farò il dottorato a Torino si prospetta un ulteriore sequel.

Io vado a suicidarmi.
In alternativa diventerò una wedding planner. Le spose isteriche rispetto a lei dovrebbero essere una passeggiata!

domenica 31 luglio 2011

Voglio essere la bandiera del costume di Capitan America!

Quella che ha sul sedere possibilmente. Grazie. 
Ok, lo ammetto, nella mia drammatica situazione relazionale con gli uomini reali ho deciso di dedicarmi ai personaggi cinematografici. 
Con quelli letterari sapete già che poi sbiello e soffro, quelli del cinema invece mi intrigano un sacco, ma si tratta di cottarelle rapide e indolori, che posso sostituire di volta in volta. 

[Avviso i miei lettori che qui si parla delle trame dei film, quindi se non volete sapere dettagli succulenti è meglio che non andiate oltre queste parentesi quadre!]

Ho iniziato con un simpatico filmetto americano penso di una produzione abbastanza indipendente, ambientato a Austin, Texas. Si chiama Whip It, ha come protagonista la deliziosa Ellen Page di Juno, una trametta simpatica ma niente di esagerato e un giovane cantantebarraattore che fa il suo amore senza happyending. Lui si chiama Landon Pigg nella vita reale, un nome abbastanza osceno, ma nel film si chiama Oliver e guadagna un sacco di punti perché suona, fa proprio la indie rock star, ha stile, fa il fighetto ma in realtà è timido e si scopa Ellen Page in una romaticissima piscina notturna. Una roba tenera tenera che ha fatto per qualche attimo vibrare la mia valvola mitranica. 
Lui mi piace. E canta pure bene.
Ma la cotta è già passata.  

Anche perché subito dopo ho visto...tatatatan, rullo di tamburi, standing ovation, urletti isterici! 
Capitan America. 
Orco boia che tocco di manzo. E' troppo per il mio debole cuoricino. 
Quando il caro Steve Rogers (interpretato da quel figaccione di Chris Evans) fa la sua comparsa è magrolino, pallidino, emaciato e alquanto sfighescion, ma poi...gli iniettano un siero super pompante a base di steroidi e pasta e fagioli e diventa il classico surfista californiano con muscoli super definiti, tartarughe ovunque e un costumino super ridicolo a mò di bandiera americana. Ha anche lo scudo in pieno stile macho medievale. 
Una roba da urlo. 
Almeno per me. 
Se ci ripenso il mio cuore infarta ancora porca miseria! 
E poi, Capitan America è anche un gentleman, non marpioneggia, anzi si innamora praticamente subito di una sua superiore che fa un po' la preziosetta, 'sta cretina, e ciao! Panato! Un bacetto e via...
Ora ditemi, come si fa a non aver voglia di sbatterlo contro il primo muro che capita a tiro? 
Io non avrei resistito manco 1 minuto in sua presenza, mi sarei strappata i vestiti stile incredibile Hulk...
Vabè niente, lo si vede a petto nudo, ma nulla di più. 
Mi accontenterei di essere una stella o una striscia sul suo costume... dite che si può? 
Mi devo segnalare come costume umano per i film sui supereroi!
O semplicemente devo prenotare un volo di sola andata per gli States e incontrare un po' di fauna locale. 
Magari l'uomo della mia vita è lì... 
Fa niente se non ha i superpoteri eh, quelli non servono!

La valigia, questa sconosciuta

Dopo aver risolto i problemi tecnologici - sì mi sono munita di un nuovo cellulare e perfino di una chiavetta internet per potervi aggiornare sulle mie ridenti vacanze sicule - è giunto il momento di tentare di fare la valigia. 
Dramma. 
Crisi mistica. 
Sto iperventilando. 
Dovete sapere che sono un mago con le valigie piccole, quelle da bagaglio a mano Ryanair per intenderci, quelle in cui ci stanno le mutande e un paio di cambi tutti compressi manco fossero sottovuoto modello sardina; ma quando le dimensioni del bagaglio aumentano sono un vero disastro e mi va in pappa il cervello.
In genere capita l'opposto, lo so. 
Ma raramente faccio le cose come le persone normali (del resto ho messo il cellulare in lavatrice, cosa potevate aspettarvi da una simile mente criminale?!)!
Appunto. 
Ho passato l'ultima ora a guardare l'armadio con intensità, nella speranza che le cose da portare uscissero da sole e si piegassero accuratamente. Niente, non funziona. 
Il corso di magia per corrispondenza stile Pomi d'ottone e manici di scopa non sta dando i risultati sperati evidentemente. Basta ho deciso a settembre mi iscrivo a Hogwarts! 
Minchiate a parte. 
L'idea è quella di seguire fedelmente la "Lista Viaggio".
Cos'è? 
La lista in formato word delle cose e delle quantità da portarmi durante un viaggio. 
Sì, sono compulsiva. 
Ma è semplice e funzionale, l'ho sempre usata e non ho mai avuto problemi. A parte quelli mentali ovviamente! 
Solo che in genere i miei viaggi sono brevi, anzi brevissimi. 
Qui si parla di 3 settimane.
Argh! 
Benissimo: inizio a fare i mucchietti pensando poi di incrementare esponenzialmente il numero di pezzi in base ai giorni di permanenza, ma il risultato è un po' eccessivo. Ho tirato fuori quasi tutto l'armando, mancano all'appello solo i cappotti e il piumino, ma badate bene, solo perché sono momentaneamente in lavanderia. 
Mia madre urla dall'altra stanza "ma quello l'hai preso? e quello? guarda che ti serviranno SICURAMENTE" 
Ok, nella transumanza di abiti da Torino a casa di mamma&papi che ho barbaramente perpetrato venerdì ho dimenticato metà delle cose che mi servono, tra cui i costumi da bagno. 
Sono così perversa, da risultare completamente stupida. Lo so. 

Risultato? 
Ho ammucchiato tutto in maniera caotica stile esplosione atomica in camera nell'armadio, ho chiuso con nonchalance e ho deciso che ci rimetterò mano solo quando sarò psicologicamente pronta. 
Facendo un bilancio direi che sarà esattamente la mattina del 3, quando sarò così in ritardo sulla tabella di marcia da dimenticare a casa metà delle cose importanti. Tipo le mutande. 
Ma non è detto, stavolta potrebbe anche toccare alle scarpe. 



venerdì 29 luglio 2011

Bye bye mobile!

Ebbene sì.
Oggi il mio bellissimo cellulare touch screen, super tecnologico, che fa foto figherrime, ecc. è morto.
O meglio:  l'ho ammazzato.
Anzi, più precisamente l'ho affogato. E' stato vittima di un gigantesco tsunami....nella lavatrice.
Con le lenzuola.
Poverino chissà come si è sentito quando ha iniziato a non respirare più....
La dinamica dell'incidente è semplicissima: io lo uso come sveglia.
Quindi la mattina quando inizia a suonare per farmi sapere che sarebbe il caso che io mi attivassi, lo spengo e lo lascio lì a morire tra le lenzuola sfatte, salvo raccattarlo dopo la colazione, quando rifaccio il letto.
La mia routine è semplicissima.
Stamattina però dopo la colazione ho deciso di lavare le lenzuola.
Che cazzo mi è venuto in mente???
Ed è successo ciò che non doveva succedere. Ho fatto un pacchetto unico di lenzuolo di sopra + lenzuolo di sotto + federe e il telefono è rimasto lì da qualche parte.
Non ha chiamato aiuto, si vede che ha pensato che oggi l'avrei lasciato dormire un po' di più.
Poi mi sono messa a fare altre cose, sistemare, spostare cose per l'imminente trasloco dei miei amici...insomma chi ci pensa più!
E poi...volevo mandare alla mia amica un sms con la canzoncina Soft Kitty visto che è un po' giù di morale.
Cerco il cellulare. Ovunque.
Niente.
Alla fine la presa d'atto. Nella mia mente è scattata quella musichetta bastarda da film horror tra l'altro.
La lavatrice aveva finito nel frattempo e l'ho trovato lì.
Morto.
Sono fottuta. E fuori dal mondo.

lunedì 25 luglio 2011

I compiti delle vacanze

Ah quanti ricordi, quando c'era da passare l'estate a sgobbare sui libri. Vero?
Già, chi se lo scorda, soprattutto se si fa l'università e si ha una sessione esami che termina a fine luglio e riprende il 1 settembre.
Appunto, e allora perché devo anche sgobbare sui compiti delle vacanze del Broccolo?
Lo ricordate no? L'adolescente a cui da 3 eternissimi anni ormai do ripetizioni di qualsiasi cosa.
Il mio incubo insomma. Eh perché, bella domanda, visto che dovrebbe essere in vacanza. Ma le favole non durano mai, ormai è evidente.
La madre del Broccolo mi ha chiamata qualche giorno fa dicendomi di essere assolutamente disperata perché ovviamente lo hanno riempito di esercizi, temi, libri, ecc. e lui non aveva ancora iniziato a fare nulla.
Che strano, perché d'inverno invece fa qualcosa?
No. Non fa mai una beneamata mazza, se non andare a sciare, cosa che comunque fa senza risultati eccelsi, quindi mi domando come mai i suoi si ostinino a credere che il loro botolo (perché diciamocelo, è parecchio tondeggiante, un po' come Panco Pinco di Alice, o era Pinco Panco? Vabè è lo stesso!) sia un piccolo Tomba in erba che presto vincerà le Olimpiadi invernali. Certo certo, come no.
Mi spiace sempre mandare in frantumi le speranze di poveri genitori dementi che sanno di aver generato un invertebrato con un micro cervellino ancora sintonizzato sullo stato rettiliano, però se il loro adorato figliolo ha saltato interi secoli di evoluzione la colpa non è certamente mia.
Il problema è che me lo devo smazzare io, e non è che insieme giochiamo con le tempere a dito, cosa che secondo me gli creerebbe comunque qualche difficoltà. Noi siamo costretti a occuparci di filosofia, inglese, storia, matematica, e quando ci va male anche italiano.
Dico quando ci va male perché se lo sentiste parlare capireste quante stilettate mi infligge ogni qual volta mi sottoponga un suo tema o io lo interroghi sulla lezione di letteratura. Dire che è uno scempio è un eufemismo molto carino e gentile nei suoi confronti. E io non sono mai carina e gentile.
Io lo detesto. Questo è evidente. E se non fosse che la madre paga senza battere ciglio e che io ho un perenne disperatissimo bisogno di introiti, visto che l'affitto ahimé non si paga da solo, l'avrei già mandato a quel paese sonoramente. Ma non posso, non ancora. Quindi sfrutto questa gallina dalle uova d'oro e mi drogo di riopan per chetare la gastrite.

Oggi mi ha fatta di nuovo letteralmente sbarellare.
Il libro di inglese con i compiti da fare si è trasformato in breve in un bagno di sangue di correzioni a penna rosso vermiglie. Una roba che a vederlo sembrava che avessi appena sgozzato un maiale.
La cosa incredibile è stata che lui ha fatto gli esercizi, mi ha cortesemente offerto il libro per correggere dicendo con fare soddisfatto "sta volta mi sono concentrato" (cosa peraltro assai rara). Benissimo, se non si fosse concentrato avremmo evitato di mandare al macero una serie di neuroni innocenti, quindi gli ho dovuto consigliare di non concentrarsi più, dato che i risultati sono comunque sempre gli stessi.
Un dramma, errori tremendi, parole scritte come si leggono, o peggio come si leggono in italiano, quindi mandando a farsi benedire tutte le ore passate a spiegargli la fonetica inglese. Un calvario.
Voglio morire, di una morte rapida e fulminante. Perché se queste sono le pene dell'inferno la faccio vedere io Dante la Divina Commedia.
E oggi mi aspettano altre tre ore in sua compagnia.
Se non avrete più mie notizie saprete che è finita, che l'ignoranza ha vinto e io sono stata finalmente assunta in cielo come SantaReginaDelleNevi, quella che sopportò per anni di essere torturata da uno studente del liceo.

Amen.

Bohemian Rapsody

No no, non ho intenzione di parlarvi dei Queen (ciao Massi! :P) ma dell'ormai famosissimo Pallanuotista Bohémien del cazzo che si diverte a giocare al gatto col topo.
Ammettetelo che le mie ridenti vicessitudini amorose vi erano mancate!
Eravamo rimasti che la cosa era stata chiusa, o meglio così pensavo.
E invece no.
Lunedì scorso ha deciso di ricominciare con lo scartavetramento di maroni a oltranza, proprio il suo stile!
Io ero in piena crisi mistica, dato che ero di funerale coi miei, quindi poco propensa a fare la simpatica.
Agli sms zero risposta. Scatta la telefonata. La motivazione: la laurea di un suo amico che avrò visto sì e no due volte nel breve tempo in cui ci siamo frequentati mesi e mesi fa. Insomma, del tutto assurda come cosa, dato che dubito che l'amico si ricordi anche che faccia ho.
Ho cortesemente detto che ero impegnata in funeste vicende e che quindi non avrei presenziato al lieto evento (anche perché - detto tra noi - le lauree altrui mi scatenano sempre un po' di gastrite dato che la mia viene procrastinata da tempo dalla mia simpaticissima prof, ma di questo parleremo più in là magari!) e di congratularsi da parte mia col futuro dottore. La mia voce evidentemente non lasciava spazio alla sua sagacia, visto che poche ore dopo, quando finalmente sono tornata a casa mia si è manifestato citofonando con la sollecitudine di un testimone di Geova.
Non contento della mia richiesta di sparire dato che non era proprio il momento, ha comunque fatto in modo di entrare e quindi me lo sono ritrovato sullo zerbino.
Che gioia infinita. Certo.
Momenti di dramma, lui che insisteva per sapere cosa mi era successo, che millantava preoccupazione a mille, che mi ha abbracciata forteforteforte come fanno i fidanzati quando la morosa è in sindrome premestruale. Insomma, io che in quel momento avevo all'attivo un paio d'ore di sonno in quattro giorni ed ero psicologicamente molto provata, mi sono lasciata convincere a fargli preparare il caffè.
Lui parlava, io ovviamente no, anche perché non avevo proprio una beneamata mazza da dirgli. La cosa è durata la bellezza di tre ore. Eterne.
Io ogni tanto uscivo dal coma chiedendogli se non aveva di meglio da fare, lui che rispondeva di no perché era lì che doveva stare. Sì, lì è casa mia. Mia. Sottolineiamo la cosa onde evitare fraintendimenti di sorta.
Non mi spiego ancora perché abbia dovuto venirsi a rilassare da me, e non andarsene affanculo.
La risposta al momento è nebulosa e oscura, visto che non mi ha voluto chiarire il punto.

Ora, penserete tutti che è stato taaaaaaaaaaanto cariiiiiiiinoooo, romanticoooooooo, teneroooooooo, adorabiiiiiiile. Certo certo. Come una badilata sulle gengive.
Un vero amore.
Mi ha fatto le coccole come ai gattini, io sono tipo collassata in coma visto che non ce la facevo più, mi sono svegliata con lui che mi abbracciava teneramente e mi schioccava dolci bacetti.
Una vagonata di miele, è già tanto che non mi sia svegliata diabetica.
Mi ha anche dato un bacio, sì sì sulla bocca. Senza lingua perché appena ci ha vagamente pensato ha rischiato l'amputazione a morsi.

Conclusione, se n'è andato tre ore dopo, senza avermi dato alcuna motivazione logica della sua presenza. La sera mi ha ancora scritto qualche sms accorato e preoccupato. E poi?

SPARITO nel nulla.

Ora, se avete il coraggio venitemi a dire che quella pazza sono sempre io.
Io non capisco proprio i maschi che mi si rapportano che cosa abbiano che non va.
Se trovate una risposta convincente, prego, a voi la parola.
La prossima volta lo soffocherò con lo zerbino.
C'è scritto sopra "Welcome friends" quindi posso sempre incolparlo di eccessiva cortesia!