martedì 16 agosto 2011

Altro che stelle cadenti, qui Re Magi!


Eccomi qua, pronta per qualche nuovo aggiornamento. 
Lo so, lo so, sono poco presente, ma qui c'è sempre così tanto da fare tra cibo e mare che il pc sta lì in un angolo...e in genere non rispondo alle sue invocazioni! 


Ho qualche arretrato su cui aggiornarvi, e quindi inizio subito dai cuori che sto spezzando qui a Palermo. 
Ormai mi conoscete sapete che non posso stare senza far danni, quindi anche qua ho dovuto dare il meglio di me. 
In realtà stavolta io non ho fatto nulla, la colpa è tutta di quel genio della lampada di mio cugino NoLogo (non per il libro eh, ma perché avrebbe avuto bisogno di andare dal logopedista da piccolo, e nessuno ce l'ha mai portato, con risultati disastrosi per la mia comprensione, dato che quando parla io non ci capisco una mazza!). 
Il caro cuginetto ha sempre avuto l'abitudine di circondarsi di personaggi assurdi, lo giuro. Ha amici che io non sceglierei mai nemmeno sotto crack, quindi capirete come io sia assolutamente poco entusiasta all'idea di frequentarli. Infatti in genere con loro non esco, MAI. 
Ma ahimé la settimana scorsa abbiamo avuto la malauguratissima idea di raggiungerlo in un posto e quindi sono entrata in contatto con uno di questi premi Nobel che si porta appresso. 
La presentazione già è stata tutto un programma dato che il tizio in questione si chiama Melchiorre (che lui ha pronunciato con evidentissima cadenza siciliana "MecchioRRe" - la R non la posso assolutamente far comprendere, è una fonetica del tutto sicula! - ). 
Vabè, io già pensavo stesse scherzando quindi non ho dato molto adito alla cosa. 
Dopo qualche momento però mia cugina che è un piccolo genio ha fatto la domanda che a me, lei e il suo amico gayo che era con noi era subito balenata in mente sentendo il nome, ovvero "Ma sei figlio unico? Hai fratelli?" (risate di sottofondo). 
La risposta è stata negativa purtroppo, già ce li stavamo immaginando, Melchiorre, Gaspare e Baldassarre in groppa a cammelli e dromedari, bardati tipo Beduini che cercano un povero bambino che se la ronfa beato in una stalla. Insomma... una scena così comica da aver scatenato le nostre risate per un bel po' senza che mio cugino e il suo amico avessero capito. 

La cosa finisce lì. Con un nome del genere ci si aspetta che uno sviluppi una discreta presenza scenica, una sana dose di autoironia e magari anche un po' di sarcasmo. Niente. Nel microclima del suo cranio non si è nemmeno sviluppata la capacità di infilare le parole nell'ordine corretto, figuriamoci se sarebbe stato in grado di sostenere una conversazione con tre bibliofili accaniti. Infatti si è limitato a chiedere l'accendino. 
Proprio simpaticissimo. 

L'indomani arriva l'immancabile richiesta di amicizia su Fb. In quel momento c'è stata la mia presa d'atto sul nome, giuro che fino a quel momento credevo fosse uno scherzo. E lì scattano le risate in tutta la casa. Nonna compresa. 
NoLogo parte per il ferragosto e quindi io il suo amico ovviamente non lo vedo, né tantomeno lo sento. 
Finché non mi giunge un enigmatico sms con scritto "ciao" da un numero sconosciuto. La domanda "chi cazzo è?" viene formulata con educazione dato che avendo io lavato il cellulare e perso molti numeri, non volevo offendere qualcuno dei miei amici che ancora non mi avevano fatto avere loro notizie. 
Nessuna risposta. 
Vabè. 
Dopodiché mi scrive su fb, e il messaggio come il nome non lo posso occultare perché altrimenti si perderebbe tutto lo spasso della questione, quindi ve lo incollo qui di seguito. Vi consiglio di leggerlo con penna rossa alla mano, dato che io ho sentito l'immensa necessità di rimandarglielo corretto e con il voto in fondo. Ahahaha!
Tralasciando l'assenza di punteggiatura e la tremenda infilata di errori grammaticali, ditemi...vi sembra che io possa rispondere a una simile oscenità? No, non avrei davvero saputo essere gentile ed educata, gli avrei come minimo consigliato di ritornare a scuola. Che non si sa mai. 

a
comunque a mandarti quel ciao sono stato io mi sono fatto dare il numero del cell da tuo cugino, avrei preferito chiedertelo di persona, ma non ce stata accasione comunque se ti va una birra adesso hai il mio numero sempre se non hai cancellato il messagio . ps .... hai due occhi spettacolari fatti sentire ci spero


Mio cugino invece ha ricevuto una telefonata minatoria cui l'ho minacciato di amputazioni varie, e lui poverino (sic!) per giustificare il gesto inconsulto ha detto di essere stato costretto dopo quattro giorni in cui l'amico l'ha implorato, perché innamorato follemente di me. 
La povera creatura è ancora lì in attesa. 

Eh che ci posso fare, se i miei DUE occhi sono spettacolari...intanto mio cugino sta rientrando da Pantelleria, e io lo aspetto col cucchiaio di legno della nonna. 

mercoledì 10 agosto 2011

Postcard from Palermo - Atto Primo

Eccomi qua, finalmente pronta per darvi qualche aggiornamento sulle mie super vacanze sicule!
Il viaggio è andato bene, a parte le 20 ore di nave che potevamo tranquillamente evitare, o che comunque avrei voluto ardentemente affrontare con l'ausilio di un buon sonnifero. Così, tanto per affrontare al top l'arrivo dalla nonna. Sì, proprio lei, il mio incubo ricorrente.
Colei che sta cercando di farci fuggire stressandoci abbondantemente.
La sua massima preoccupazione è - alle 8 del mattino - sapere cosa abbiamo intenzione di mangiare a cena.
Sì, avete letto benissimo: A CENA. Della serie che io manco so cosa farò la sera, ma lei vuole che sia in grado di farle avere un programmino dettagliato della giornata con largo anticipo. Perché? Perché è convinta di avere un intero battaglione degli alpini come famiglia, e quindi deve cucinare per tutti.
Cioè per 7 (noi, lei e i miei zii + cugina). Insomma: una piaga sociale che non aiuta la mia linea.
Ebbene sì. Da quando sono arrivata non oso immaginare quanti kg ho preso, visto che la cena della prima sera è stata a base di arancine, rosticceria mignon, e i giorni a seguire abbiamo mangiato tutto il mangiabile, quindi il mio girovita sta iniziando a implorare pietà.
Devo assolutamente smetterla, ma qui è tutto così buono, e così fritto e grasso... oddio, sono una peccatrice che non merita di vivere! Mi fustigherò abbondantemente al mio ritorno. E non mi peserò. Altrimenti potrei avere una sincope.

La nonnina rompe sempre su tutto, e rompe sempre moltissimo.
In primis sulla questione matrimonio.
Sì, lei alla bellezza di 84 anni desidera ardentemente vedere almeno uno dei suoi 7 nipoti sposato.
Bene, due a quasi 30 anni hanno finalmente iniziato a convivere, con suo sommo disappunto, perché ovviamente vivono nel peccato. Eh già. Perché se invece si fossero sposati avrebbero vissuto nella luce divina, ovvio. Vergini ci sarebbero arrivati, aha come no! Mia cugina (chiamiamola Psyco) sta da 15 anni con lo stesso povero cristo, quindi direi che la sua virtù l'ha già persa da un po'.
Mio cugino, quello con gli Occhi Blu che Stendono ha fatto il puttaniere per anni, quindi ora ha messo (forse!) la testa a posto con questa bellissima e buonissima fanciulla che lo ama incondizionatamente, anche se negli anni passati l'ha riempita di corna. Insomma, una santa. E lui uno stronzo. Sempre detto.
La nonna soffre.
Si trascina in giro per casa con l'espressione da malata terminale, e appena qualcuno azzarda la domanda che non dovrebbe mai essere nominata "che hai?" parte con la solita tiritera: "male, soffro, povera me, non vedrò mai i miei nipoti sposati, Psyco e OBcS convivono, la Parigina (altra mia cugina adorabile, la mia preferita insomma) si è appena mollata dopo 4 anno con il Mollusco (come lo chiamo io), Regina delle Nevi non c'è verso che trovi qualcuno che la sopporta, ecc."
Mio fratello, la cugina piccola e mio cugino che ha la mia età non sono presi in considerazione: due perché maschi, quindi giustamente in fase di sperimentazione di vari fiori da impollinare nell'enorme praticello che è il mondo, l'altra perché piccola e non eccessivamente bella, anzi alquanto cessa e poco dotata di gusto nel vestire... una piccola balenottera spiaggiata che si veste con jeans skinny e si strizza in taglie 42.
Non potete capire il mio disappunto quando la accompagno a fare shopping, ma direi che queste sue velleità meritano una descrizione a parte.

Insomma, la nonna sta affrontando la cosa con pochissimo aplomb e scartavetrando le palle a tutti ciclicamente. La cosa che mi irrita è che mi da già per spacciata. L'altra sera, appunto, ha esordito con questa bellissima frase "ma tu? niente? non ti sposerai mai vero? ormai, a 25 anni..."
C'è stato quel momento di silenzio generalizzato, uno sguardo complice tra me, mia madre e la Parigina e via.
E' partito il vaffa.
Per ora se ne becca almeno 3 al giorno, una buonissima media direi! Ma mai come quando ho avuto la brillante idea di venirla a trovare da sola, a settembre...
Di questo però vi parlerò prossimamente.
Ora vado a vedere che ha cucinato, che son 3 ore che spadella.
Ci sono 40 gradi all'ombra, vedete voi se le fa bene stare così tanto ai fornelli. Il colpo di calore è in agguato, e io nel caso posso sempre munirmi di padella e dargli una mano a stenderla!
Saluti&baci

martedì 2 agosto 2011

Al super con papà!

Oggi giornatona super impegnativa, eravamo di spesa.
Visto che domani si parte e che mio fratello che non ha le ferie rimane a guardia del fortino e - soprattutto - del gatto, era necessario fare un po' di scorta di viveri per entrambi, quindi oggi puntatina al supermercato!
Io AMO fare la spesa, sono una vera donna di casa in questo senso...il mio unico e piiiiiiiccoliiiiiissimo problema è che in genere quando vado al supermercato ho una lista di 4/5 cose e esco con almeno 3 borse piene...
Figuriamoci quando vado con mamma&papi che non devo manco pagare!

In questo sono uguale a mio padre, è da lui che ho ereditato la dote degli acquisti inutili e compulsivi, è un po' una mania la nostra, in ogni scaffale troviamo qualcosa che assolutamente non ci serve, ma che d'impulso scopriamo di desiderare ardentemente e quindi lo acquistiamo immediatamente, ma con nonchalance.
Mia madre sostiene che siamo entrambi dei geni del lancio nel carrello, io poi tendo anche alla mimesi...nascondo ben bene l'oggetto incriminato sotto tutto il malloppo di altra roba e faccio finta di nulla quando salta fuori alla cassa.
Mio padre invece è più plateale: punta, afferra e butta. Se mia madre si lamenta fa come nei film di Sissi, avete presente il vecchio suocero che fingeva di essere sordo con la moglie? Ecco. Uguale!

Fino a qualche anno fa pensate che eravamo in totale competizione, facevamo proprio a gara a chi acchiappava più roba, e ogni volta mia madre ci puniva entrambi facendoci riportare indietro sconsolatissimi il malloppo. Anche se spesso i nostri begli occhioni da cucciolo di foca (IO) e cucciolo di panda in estinzione (LUI) la intenerivano a tal punto da lasciar perdere, in genere ciò accade quando facciamo incetta di dolci.
Sul resto è dannatamente meno tollerante.

Ora invece ci siamo alleati, abbiamo scoperto che insieme possiamo fare grandi cose: uno la distrae con un diversivo e l'altro afferra e nasconde. In genere lui opta per la distrazione, perché "non sono più agile come quando avevo 80 anni" [cit. dell'Avv. George Hautecourt degli Aristogatti, ditemi che faceva ridere anche voi vi prego!!!) come dice il babbo, ma la vera ragione è che se poi mia mamma mi sgama mentre riempio il carrello alle sue spalle, lui si unisce in coro al cazziatone! E finge di non sapere nulla del piano diabolico.

Oggi è stata la volta del pesce spada affumicato. Entrambi lo adoriamo, era in offerta, invitante e succulento nella sua splendida confezione color borgogna della Coop, è bastato un cenno e ci eravamo già capiti.
Solo che la mamma ha colto il suo gesto e mi ha intimato di non muovermi.
E' stato un brutto momento, ma lui da grandissimo esperto del depistaggio le ha indicato un melone dal profumo delizioso e lei in un nanosecondo ha spostato la sua attenzione su altro.
Io, silenziosa come una lince e rapida come un furetto, ho portato a compimento il piano.
Solo che arrivati alla cassa l'immancabile paiolo, con annesse altre mamme che annuivano e istruivano a non farlo mai ai loro bimbi, non come "quella là".
Sì, la quella là della situazione ero io. E mi sono sentita molto molto molto cattiva.

E mio padre se la rideva sotto i baffi, letteralmente!

lunedì 1 agosto 2011

L'infelice epopea di una laureanda in museologia

Oggi ho deciso di affrontare lo spauracchio, era ora direte voi!
Ormai sapete tutto delle mie catastrofiche relazioni, ma non conoscete affatto ciò che faccio nella vita, e non va bene.
Complice la pubblicazione del nuovo calendario accademico e dell'offerta formativa per ottobre ho deciso di raccontarvi un po' cosa mi fa girare le palle con cadenza oraria quasi più dei maschi che incontro sul mio cammino (e che dovrei iniziare a evitare come si fa con le cacche sui marciapiedi): la mia professoressa.
Cioè quella pazza schizzata con cui ormai 3 anni fa ho iniziato a lavorare a una tesi triennale che nel frattempo è diventata, a mia insaputa, una tesi di dottorato.
No, non è che appena la consegno mi abbuonano la magistrale e anche il dottorato.
Magari!
E' che tutta la gente con cui ne parlo mi guarda sbaccalita e mi dice "ma perché stai facendo una tesi del genere? è da dottorato, non è un po' esagerato?"
Bella domanda. Già perché?
La risposta non esiste. N.P.

Vi risparmio l'argomento perché è noioso per chiunque, vi basti sapere che riguarda una mostra molto vecchia, i Savoia (anatema su tutti i loro eredi e discendenti) e quadri in parte dispersi che in pieno stile Indiana Jones sto cercando di recuperare, ma niente. Chissà chi se li è intascati!

Quando ho chiesto la tesi, o meglio, quando lei mi ha chiesto se volevo fare la tesi con lei dopo i brillanti risultati degli esami, ero al settimo cielo ovviamente, facevo il secondo anno, ero piena di entusiasmo e passione e non vedevo l'ora di iniziare a lavorare un po' "sul campo".
Questo stato di coma cerebrale è durato un paio d'anni. Poi mi sono resa conto che forse era il caso di aprire gli occhietti, spostando con la manina i prosciuttoni che nel frattempo si erano depositati.
E lì, quando c'è stata la presa d'atto, il dramma.
In questi anni di lavoro schiavizzato e ovviamente non pagato ho messo insieme più depressioni e crisi mistiche di un maniaco depressivo schizofrenico. Più volte ho pensato di cambiare, e giunta al momento in cui glielo comunicavo lei, da straordinaria sobillatrice qual è, mi guardava con gli occhioni da cocker (quelli grandi grandi, scuri e un po' acquosi) e mi diceva "ma no, ma lei non può rinunciare, lei è una delle mie studentesse più brillanti, lo so che questo tipo di lavoro è estenuante, ma lei ama quello che fa, vuole fare il dottorato, non deve mollare!"
In quel momento io andavo in sollucchero, mi emozionavo, e mi veniva anche voglia di abbracciarla.
E così accade ancora oggi, non so resistere alle sue lusinghe.
L'indomani quando la magia svanisce mi viene voglia di farla a pezzi con un machete.
E' un rapporto un po' così, odi et amo diceva Catullo.
E sticazzi!

Ormai ho rinunciato all'idea di essere in corso, quindi ho iniziato a fare mille lavoretti per continuare a mantenermi...e ogni sessione mi faccio una crisi isterica quando non mi fa consegnare!
Ma ora la svolta, un mese fa mi contatta per dirmi che ha fatto il mio nome per un progetto con conseguente pubblicazione. E adesso pare che a ottobre, finalmente!, questa avventura eterna che manco i viaggi di Ulisse, Gulliver e Magellano messi insieme, potrò consegnare questa maledetta tesi che nel frattempo ha raggiunto le 300 pagine.
Un volumetto tascabile diciamo. Leggera.
Come no.

L'altro giorno parlavo con mia madre dell'ipotesi di cambiare relatore durante la magistrale, varie idee, sogni a occhi aperti. Stamattina la fredda e crudele realtà mi si è abbattuta addosso: i corsi istituiti sono più o meno con tutti prof che ho già scartato, e poi c'è lei.
Quindi è altamente probabile che questo incubo avrà una part II, come tutti gli horror che si rispettino.
E se davvero farò il dottorato a Torino si prospetta un ulteriore sequel.

Io vado a suicidarmi.
In alternativa diventerò una wedding planner. Le spose isteriche rispetto a lei dovrebbero essere una passeggiata!