mercoledì 11 luglio 2012

Lavorare con tristezza...

E' la sensazione che provo in questi giorni...
No, non perché il bel tempo mi faccia desiderare di essere al mare.
Ok, anche!
Ma perché di punto in bianco mi è stato comunicato che il 4 agosto la mia esperienza lavorativa avrà termine.
La decisione è stata presa dal grande capo che nei suoi 76 anni di follia e psicosi ha più volte preso decisioni alquanto impopolari, ma comunque sempre spiegabili.
Questa volta no. Mancopegnente.
SCENARIO:
- La sera prima ha litigato col figlio con cui sta cercando di evitare spargimenti di sangue nell'imminente passaggio di consegne... e non è detto che ci riescano, dato che temo che i documenti verranno firmati col sangue.
- La mattina dopo ha detto al mio responsabile che non se ne parlava neanche di tenere gente "inutile".
Poi si è corretto, voleva dire "interinale". Aha.

Ovviamente sgomento, disappunto, dramma, ecc. da parte di tutti i colleghi mentre io ho preso la notizia da buona donna spartana.
Ovvero: occhi lucidi, istinto omicida, voce ferma e zero drammi.
Poi però sono andata a piangere in bagno... così per tenere i miei dotti lacrimali allenati.
Pare che sia un modo come un altro per combattere la ritenzione idrica. Efficacissimo.
Come no.

Poi ho preso atto di una cosa: la casa.
Il mio sogno, cioè vivere finalmente da SOLA, è stato smaciullato da quel vecchio pazzo rincoglionito.
Grazie tante.
Ci ho pure perso dei soldi, dato che ovviamente avevo già versato la caparra... e cazzo, la cosa peggiore è che devo cercarmi dei nuovi coinquilini.
Immaginatevi la voglia.

Ma mi consolo: è normale alla mia età.
Fico. Sisi.

Quindi ogni giorno mi alzo, in attesa del patibolo del 4 agosto, lavoro con tristezza ma sempre con destrezza, così tanto per tenere alto l'onore. E spero vivamente che  il giovane rampollo che soppianterà la cariatide abbia il buon cuore di riassumermi.
Perché io un altro anno a vivere con gente di troppo non ce la posso fare. Sono già ben oltre l'orlo della crisi di nervi... sono praticamente tendente alla beata schiera di serial killer della porta accanto...

E anche perché il mio lavoro lo AMO, adoro i miei colleghi e no, non voglio entrare in questo sistema di merda.
Incrociatevi tutti e accendete qualche cero.
Grazie.

Se ammazzo qualcuno e mi arrestano scriverò di certo un best seller... eggià.




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