mercoledì 1 giugno 2011

Donna sull'orlo dell'eremitaggio emotivo!

Sono io.
Sono l'ennesima vittima di una vita precedente davvero infame che mi ha vista come regista di turpi omicidi, efferata delinquenza e stermini di massa di dubbio gusto.
Al 90% nella mia vita precedente ero un gerarca nazista, me lo sento.
Il restante 10% si divide tra altre opzioni succulente: Jack lo Squartatore, un cretino dell'Inquisizione che ha dato fuoco a quelle povere vecchine di Salem e, last but not least, un papa a caso tra quelli che Dante ficca a testa in giù nei suoi gironi infernali, con fiamme che lambiscono la pianta dei piedi. Oh che profumino di pollo!

Insomma, sono una di quelle che ha collezionato nella sua vita sentimentale (11 anni di onorato servizio, dovrebbero versarmi i contributi grazie!) una serie di figurine di idioti, possibilmente così coglioni da aver raggiunto un impensabile climax proprio con l'ultimo fidanzato vero (negli anni ho avuto più fidanzati fuffa che storie serie).

Il mostro, l'aborto mancato, lo psicotico con problemi comportamentali, e chi volesse aggiungerne altre me le faccia avere tanto posso tranquillamente fare una postilla!
Premessa: non sono una di quelle ragazze che si piange addosso, che sostiene che il suo ex sia uno stronzo di proporzioni atomiche solo perché l'ha lasciata, anzi sono sempre stata molto brava nel valutare le mie pecche.
Non che in questa relazione non ce ne siano state, ma tra aver commesso qualche errorino e aver effettivamente contribuito attivamente alla distruzione della mia vita per qualche mese, bé ce ne passa.
Insomma, scema sì, ma a tutto c'è un limite.

Banalmente mi sono ritrovata innamorata persa di un chiarissimo esempio di idiozia e di stronzaggine a livelli inimmaginabili: sono stata un annetto e passa con un cazzone avariato che mi ha mollata da un giorno all'altro (anzi dalla mattina al pomeriggio) con scusanti di un'assurdità sconcertante. Non pago di tutto ciò ha continuato a torturarmi psicologicamente fino a febbraio... però sostiene che sia io il suo incubo ricorrente.
Manco gli avessi tagliato le gomme alla macchina, o facessi gli appostamenti e lo tempestassi di messaggi minatori e di minacce.
In realtà per qualche mese è stato lui a comportarsi da pseudo stalker, ma insomma ora che sta con una novella creatura da sfruttare ha deciso di lasciarmi in pace. Speriamo che il fioretto duri. Altrimenti lo gambizzo davvero stavolta, con una mazza chiodata con le punte arrugginite e intinte nel peperoncino!

In realtà, dopo questa tragica avventura sentimentale sono tornata ad essere la fanciulla acida, cinica e poco incline alla vita di coppia che sono sempre stata.  E fin qui tutto bene.
Mi sono riappropriata dei miei spazi, dei miei interessi, della mia vita sociale, delle amicizie che scioccamente avevo un po' trascurato, insomma sono tornata ad essere la persona che ero prima di lui, aggiungendo al mix scoppiettante che costituisce il mio tremendo carattere, una dose abbondante di crudeltà nei confronti dei poveri maschietti che cercano di riportarmi sulla via del vero amore e della felicità.
Sono fredda, molto fredda insomma. Da qui il mio alter ego sul forum: la regina delle nevi!

Ma è giunto il momento di presentarvi la bolgia di dementi che mi hanno avvicinata da dicembre ad oggi!

Il fotografo: giovane studente di scienze politiche, appassionato di fotografia. Fotografia di treni o.O (non dite niente, ci ho già pensato io!). Alla ricerca del vero amore, che dopo qualche settimana di frequentazione e una tragicissima notte di sesso deprimente e insoddisfacente, ha preso a chiamarmi "amore" in qualsiasi contesto gli sembrasse appropriato. La mia identità data da un bellissimo nome scelto dalla mia mamma e dal mio papà alla nascita, era stata soppiantata da questo simpaticissimo (ehm ehm) soprannome che non mi veniva risparmiato. Dopo avergli spiegato che non era affatto idoneo alla situazione, che i suoi 20.000 sms al giorno erano alquanto eccessivi e che la noia che mi pervadeva appena si avvicinava l'idea di passare altro tempo nuda in sua compagnia mi facevano preferire una dieta di solo gorgonzola (sono allergica ai formaggi stagionati), l'ho pedalato. Con sua somma tristezza, ha proprio detto che gli ho spezzato il cuore. Vabè. Ora è felice con una certa Elena, ma continua a preoccuparsi della mia incapacità a trovare un fidanzato. Una sorta di baby sitter sentimentale, insomma.

Il Bohémien: il mio preferito. Un figaccione pallanuotista dotato di una serie di elementi che hanno per qualche tempo giocato straordinariamente a suo favore: amante della musica (e della musica che piace a me), della letteratura (come piace a me), ottima dialettica, vocabolario forbito al punto giusto, conversazione brillante e un notevole fascino. Intorno a gennaio questa creatura mi aveva vagamente fatto vacillare le gambine. Baci roventi e appassionati (purtroppo non siamo andati oltre, ma mi mangio ancora le mani), chiacchierate affascinanti, concerti divertenti. Insomma una bella affinità. La cosa è stata troncata di netto quando mi sono resa conto che era un po' quel tipo di giovane "maudit", fortemente incapace di stare bene con se stesso e conseguentemente in coppia, che quando ha capito che poteva esserci qualcosa di intrigante se l'è un po' fatta sotto secondo me. Niente, con uno che "spesso il male di vivere" ha incontrato, e che ne fa la base della sua esistenza non ce la posso fare. Sono già sufficientemente bohémienne di mio. Due insieme sono una tragedia annunciata! Perciò tagliato anche lui, con un colpo frastagliato però, dato che qualche volta mi raggiungono suoi sms deliranti che citano canzoni che amo che hanno significati abbastanza strani. Suppongo che le mani al momento se le stia mangiando lui, e deduco dall'ultimo sms, che sia arrivato ai gomiti a forza di ruminare.

Il Barista: creatura mitologica che allieta le notti torinesi di noi povere studentesse, con cui ci provano tutte. Sono quei simpaticoni che ricordano cosa bevi, che offrono per gentilezza, ecc. Ebbene il barista è stato un allegro siparietto con cui ho passato una strana nottata nella mia alcova. Beccato in un locale, mentre ero ubriaca fradicia (sono un po' tendente all'etilismo lo confesso) mi ha abbordata non ricordo come, so solo che alle 7 del mattino l'ho sbattuto fuori dalla mia casetta perché mi ero alquanto stufata della sua parlantina. Inoltre era ipo-dotato, oltre ad essere talmente emozionato (pare che io sia stata per mesi un suo sogno erotico, essendo il locale dove lavora molto gettonato dalla mia combriccola) dall'idea di avermi finalmente sedotta da non riuscire ad avere un'erezione nemmeno corrompendo il suo pisello. Insomma alle 7 era fuori di casa, ogni volta che mi ha proposto di riprovare ho declinato l'invito, ma comunque mi offre sempre da bere. Un caro ragazzo.

Il Medico: questo è un rompiscatole di proporzioni inimmaginabili. Amico di un mio carissimo compagno di università, si è presentato una sera a una nostra cena dotato di una dose immane di bottiglie di vino. Ci è stato simpaticissimo ovviamente, anche se esteticamente non è proprio il mio tipo. Ho semplicemente cercato di farglielo capire per le settimane successive, ma nulla. Ha sempre insistito per prenderci una birra: gli ho spiegato che non mi interessava avere una storia con lui, ha sofferto e ora mi dice che non mi faccio più vedere perché sono stata stronza. Ehm veramente no, è che non ho voglia di subirmi le sue minchiate.
Ovviamente non c'è stato nulla di fisico, altrimenti sarei ancora lì a cercare di scrostarmelo di dosso con la paglietta per le pentole.

Il Crocerossino: anche lui amico di un'amica, simpatico di primo acchito, un po' basso per i miei standard, ma vabè, si può soprassedere se c'è altro. Inizio la cosa specificando che si tratta di una frequentazione e basta, senza alcuna necessità di rendere serio il rapporto, cosa che ovviamente non mi interessava affatto (e diciamocelo, se mi fosse interessato davvero forse non avrei nemmeno dovuto pormi il problema, no?), lui ovviamente fa l'uomo maturo e in grado di "giocare", ma in realtà dopo un paio di settimane mette in atto la strategia del "ti salverò mostrandoti il vero amore, vedrai che riuscirò a farti capire cosa si prova quando ci si ama".
Ora, amico ciliegia, non hai capito un cazzo se sei convinto che sia questo il mio vero problema. E francamente saremmo tutti a cavallo se fosse solo questo il punto: io NON voglio un fidanzato, quale parte di quel non ti è poco chiara?!
Dopo aver perso ore interminabili a spiegare la questione all'ennesimo caso disperato, cerco di fargli comprendere come sia una questione di priorità. Tuuuuuuuuuuuuuuuuuuu. Encefalogramma piatto.
Ci riprovo. Nessun segnale.
Pazienza lo sfanculizzo.
E lì parte il repertorio di "sei irrisolta", "sei tu che non sai amare", "hai paura di soffrire", ecc. francamente speravo in un po' più di fantasia tipo "il tuo cuore è stato sostituito dalla valvola mitranica di un porcospino incazzato", "sei una mantide religiosa in crisi di mezza età", insomma qualcosa che mi spingesse a non aprire l'ennesima finestra e scaraventarlo di sotto, ma devo essere stata una nobile praghese in passato, questa pratica mi è molto affine. E quindi ciao ciao anche a lui.

Gli ultimi due personaggi da ridere si sono avvicendati quasi contemporaneamente.
E vanno a completare la mia cerchia di cretini: l'Architetto e il Fighetto Brianzolo.

L'Architetto: 31enne, buon partito, bel faccino, simpatico. Anche lui conoscenza presentata da un'amica che si fa avanti timidamente e inizia a invitarmi a fare cose insieme. Decido di partire con il bere qualcosa insieme: serata positiva, penso che potrebbe essere una novità interessante. Ma non mi faccio troppe illusioni, nell'arco di qualche giorno infatti salta fuori la vera natura: è un barattolo di attack ambulante, di quelli che ti tartassano di sms, di mail su facebook, che vogliono sempre sapere dove sei, cosa fai, che programmi hai, com'è andata qualsiasi cosa che hai fatto nella giornata, che ti racconta nei minimi dettagli la sua, e che ti annoia da morire perché appena non rispondi perché hai una vita e hai altro da fare ti parte col pippone di "scusami, ti ho infastidita/offesa/verbo qualsiasi in qualche modo? ce l'hai con me?" ecc. insomma una piaga così grande che un gatto artigliato ai maroni in confronto è una cosa piacevolissima, tipo una seduta di ceretta all'inguine totale, così per capirci. Pedalato anche lui. Ovviamente. E in tempo record.

Il Fighetto Brianzolo: invece è una vecchia conoscenza, scrive da anni sul forum di cui sono moderatrice da secoli, simpatico se preso a piccolissime dosi, ma sul lungo termine davvero esasperante visto che si lancia in soliloqui eterni al telefono, di quelli che ti fanno sperare che la batteria muoia da un momento all'altro o che il ripetitore magicamente decida di partire per un interrail. Poi vota centrodestra, e a me sinceramente ci sono poche cose che fanno pensare che un uomo possa andare bene per me: l'orientamento politico è una, quando è dalla parte giusta. In questo caso la parte è clamorosamente errata. Quindi niente.
Inoltre, come giustamente mi ha fatto notare la mia amica Miriam potrebbe avere nel suo armadio un paio di mocassini di velluto viola. Ecco, non ho il coraggio di aspettare per scoprirlo.
Anche lui lo stiamo allegramente scaraventando giù dal terzo piano.

Sono una vera femme fatale, che ci posso fare?
Alla schiera si potrebbero aggiungere un paio di amici che non si capisce se ci provano o no, abbozzano, ma non portano avanti la cosa. Pare che sia io ad intimorire.
E allora perché questo elenco di casi umani direte voi?
La riposta è dentro di me, lo sento, però è sbagliata.

2 commenti:

  1. Bahahah! Il mocassino viola! E' vero! Potrebbe benissimo averlo!
    E tante care cose all'architetto. :P

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  2. Secondo me disprezzi il mocassino viola perché sei irrisolta e non sai amare !!!!! ;)
    Al pallanuotista non vogliamo dare una chance? Così, giusto per toglierci lo sfizio......

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